{"id":10,"date":"2022-01-07T14:46:52","date_gmt":"2022-01-07T13:46:52","guid":{"rendered":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/costaconcordia\/?page_id=10"},"modified":"2022-06-23T10:44:43","modified_gmt":"2022-06-23T08:44:43","slug":"il-naufragio-e-la-notte","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/costaconcordia\/","title":{"rendered":"Il naufragio e la notte"},"content":{"rendered":"
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1641567370151{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/costaconcordia\/wp-content\/uploads\/sites\/4\/2022\/01\/costaconcordia01.jpg?id=80) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box”][vc_column][vc_column_text el_class=”text-white”]<\/p>\n
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di Cristina Rufini | 11 gen 2022<\/p>\n
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[\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]\u201cA dritta. Altrimenti andiamo sugli scogli\u201d. Sono le 21 e 43 del 13 gennaio 2012 quando il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, 60 anni, sul ponte di comando, si rivolge al timoniere Jacob Rusli Bin<\/strong>, scherzando, per correggere un ordine che non era stato compreso, mentre la nave sta andando alla velocit\u00e0 di 16 nodi verso la costa dell\u2019Isola del Giglio, dopo che lo stesso comandante aveva modificato la rotta pianificata alla partenza da Civitavecchia, per fare l\u2019inchino all\u2019isola.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” css=”.vc_custom_1641836961241{background-color: #000000 !important;}”][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTIyaHR0cHMlM0ElMkYlMkZnZW8uZGFpbHltb3Rpb24uY29tJTJGcGxheWVyJTJGeDdkaTguanMlMjIlMjBkYXRhLXZpZGVvJTNEJTIyeDg3MDZicCUyMiUyMGRhdGEtcGFyYW1zJTNEJTI3YWRzQ29uZmlnJTVCYWRzUGFyYW1zJTVEJTNEYWR2b24lMjclM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_empty_space height=”64px”][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]E\u2019 una battuta, in quel momento. Ma due minuti dopo, esattamente alle 21:45\u2019:07\u201d, il transatlantico da crociera con 4229 persone a bordo<\/strong> tra passeggeri e membri dell\u2019equipaggio, impatta con un piccolo scoglio del gruppo Le Scole. La collisione taglia letteralmente il lato sinistro della nave, provocando uno squarcio di oltre cinquanta metri e causando quasi subito un blackout, per poi mettere fuori uso in pochi minuti i compartimenti della nave dove si trovavano i motori. La collisione<\/strong> nel buio fa piombare quel gigante e tutte le sue persone a bordo nelle braccia della signor\u00eca della morte.<\/p>\n <\/p>\n S\u00ec, perch\u00e9 di l\u00ec a poco accade ci\u00f2 che neanche nei migliori romanzi di fantascienza si sarebbe potuto immaginare: una piccola isola, del Tirreno, bellissima, con novecento anime appena, invasa nel buio della notte da quattromila persone, molte ferite, tutte spaventate, alcune in cerca dei propri cari che non vedranno pi\u00f9. \u201cUn\u2019apocalisse\u201d, \u00e8 l\u2019immagine con cui in questi dieci anni Sergio Ortelli<\/strong>, allora come oggi sindaco dell\u2019Isola del Giglio, utilizza per rappresentare quella notte.<\/p>\n <\/p>\n \u201cFui avvertito di una nave in avaria intorno alle 22.30 dal comandante della polizia municipale \u2013 racconta Ortelli -. Mi diressi verso il porto e a un certo punto iniziai a vedere la nave, ancora illuminata, inclinata a malapena, non potevo immaginare. Poi l\u2019arrivo al molo che piano piano si riempiva di naufraghi, con gli occhi sbarrati e spaventati. Che chiedevano aiuto. Il recupero delle prime tre vittime<\/strong>, i soccorsi: da l\u00ec la percezione reale della tragedia immane, dell\u2019apocalisse appunto. Io per\u00f2 ho continuato a lavorare, a organizzare per accoglierli: abbiamo aperto le chiese, le scuole e i gigliesi, gli schivi gigliesi, gente di mare, hanno messo a disposizione le proprie case e hanno accolto i naufraghi, rifocillati, mentre io continuavo a fare, a organizzare. Per almeno tre giorni senza fermarmi un attimo a pensare che cosa era accaduto, al perch\u00e9 era capitata una simile tragedia e proprio qui al Giglio<\/strong>\u201d.[\/vc_column_text][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/3″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_separator type=”normal” el_class=”separator-quote” up=”32″ down=”32″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/4″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/2″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/4″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/3″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]Mentre sull\u2019isola la macchina dei soccorsi<\/strong> si mette in moto celermente ed efficaciemente, in mare la Concordia<\/strong> sta per adagiarsi sempre pi\u00f9 verso gli scogli di punta Gabbianara dove, qualcuno dall\u2019Alto, fortunatamente la guida facendo spirare vento di grecale che la spinge verso la costa. Sarebbe bastato fosse affondata qualche decina di metri pi\u00f9 distante dalla costa per raccontare un\u2019altra storia. Altri numeri di vittime. Invece lei, con il suo carico di passeggeri terrorizzati in cerca di scampo, si aggrappa a quel fondale scoglioso. E quando accade, purtroppo, a bordo ci sono ancora passeggeri e membri dell\u2019equipaggio che non sono riusciti a mettersi in salvo a causa di un\u2019emergenza ammessa troppo tardi: alcuni schiacciati tra la nave e la roccia<\/strong> dopo aver cercato scampo in mare, non avendo trovato posto sulle scialuppe strapiene di naufraghi, altri annegati lungo i corridoi dei ponti diventati pozzi infernali per l\u2019acqua imbarcata.[\/vc_column_text]\u201cUn\u2019apocalisse\u201d, \u00e8 l\u2019immagine con cui in questi dieci anni Sergio Ortelli, allora come oggi sindaco dell\u2019Isola del Giglio, utilizza per rappresentare quella notte.<\/h5>\n
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