{"id":246,"date":"2022-01-08T13:31:36","date_gmt":"2022-01-08T12:31:36","guid":{"rendered":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/costaconcordia\/?page_id=246"},"modified":"2022-03-17T11:44:31","modified_gmt":"2022-03-17T10:44:31","slug":"i-protagonisti","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/costaconcordia\/i-protagonisti\/","title":{"rendered":"I protagonisti"},"content":{"rendered":"

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Inchiesta<\/h3>\n

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Schettino e De Falco: il dramma in prima persona, 10 anni dopo<\/h1>\n

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De Falco: \u201cPotrebbe succedere ancora? Tocca alle compagnie pensare alla sicurezza a bordo…\u201d<\/h2>\n

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di Michela Berti | 11 gen 2022<\/p>\n

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L’ex comandante della Capitaneria di Livorno: \u201cIl processo ha chiarito tutto di questa sciagura. Ma in linea generale sulla navigazione c’\u00e8 ancora molto da fare\u201d<\/h4>\n

[\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][vc_column_text]Senatore Gregorio De Falco, prima curiosit\u00e0: preferisce essere chiamato senatore o comandante in questa nostra chiacchierata?
\n<\/strong>\u201cDipende dal ruolo, ma in questo caso mi sembra che comandante sia pi\u00f9 opportuno.<\/p>\n

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Dieci anni fa quella maledetta tragedia: ancora oggi sembra ci siano dettagli importanti da chiarire. Che ne pensa?
\n<\/strong>\u201cNon credo ci siano dettagli da chiarire. Forse ci sono dettagli non noti ma non sono rilevanti per comprendere come sia andata la vicenda che ha causato 32 vittime. Su questa tragedia non ci sono elementi o aspetti da chiarire perch\u00e9 come disse l\u2019allora procuratore di Grosseto questa indagine come \u00e8 cominciata \u00e8 finita in Cassazione. La rotta delle indagini \u00e8 stata corretta, dall\u2019inizio alla fine. Ci sono tante piccole grandi storie dentro queste vicenda che ha interessato migliaia di persone, anche quelle che erano a terra, i soccorritori, l\u2019apprensione e lo stato d\u2019animo di tutti coloro che hanno seguito, ma nessun aspetto sembra poter essere determinante per capire le circostanze e le responsabilit\u00e0. Altri aspetti che riguardano i rapporti tra le persone, ma non inficiano la ricostruzione della vicenda.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_single_image image=”253″ img_size=”large” alignment=”center” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space height=”64px”][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]Lei cerc\u00f2 di far risalire a bordo di quello che era ormai un relitto il comandante – gi\u00e0 a terra malgrado tanti passeggeri e marittimi fossero ancora sulla nave – con la famosa frase, diventata anche uno slogan nazionale (\u201cSalga a bordo, c\u2026o!\u201d). Il processo le ha dato ragione, ma le Capitanerie non gradirono\u2026<\/strong>
\n\u201cNon era un relitto. Era una nave, in quel momento c’erano tutti i servizi di bordo. Quella era una nave\u2026 Relitto si dice quando non c’\u00e8 pi\u00f9 niente. Seconda osservazione: non \u00e8 vero che le capitanerie non gradirono, anzi. L\u2019operazione di soccorso fu encomiata in tutto il mondo. L’ammiraglio Cacioppo subentrato all’ammiraglio Brusco venne a fare i complimenti e gli elogi per il lavoro fatto. Il nostro intervento raccolse grandi elogi in tutto il mondo. Pensi che la Guardia costiera statunitense venne convocata dal Senato della Repubblica americana e fu chiamata a rispondere a due domande secche: la Guardia costiera americana sarebbe pronta ad affrontare un’operazione come quella che hanno affrontato gli italiani? Fu risposto che facevano 36-37 operazioni all’anno ma su navi molto pi\u00f9 piccole. Seconda domanda: quali erano le osservazioni nei confronti dell’intervento fatto dagli italiani? Nessuna osservazione – fu risposto – , il loro comportamento \u00e8 stato ineccepibile. Coloro che hanno partecipato ai soccorritori, come gli aereo soccorritori (3 persone calate con i verricelli) hanno ricevuto una medaglia d’argento. Equipaggi e anche noi, la direzione marittima di Livorno ebbe la medaglia d\u2019oro nel 2014 per come aveva coordinato i soccorsi. Io stesso ho ricevuto un encomio solenne. Purtroppo non avemmo la collaborazione dei comandi di bordo, che era dovuta. In una situazione drammatica come quella arrivano motovedette, navi ed elicotteri ma come facciamo a portare in salvo le persone se non c’\u00e8 collaborazione da bordo?”. Vengono ancora i brividi a pensarci. S\u00ec, ancora i brividi\u2026\u201d.[\/vc_column_text][vc_empty_space height=”8px”][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text][\/vc_column_text]

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\n [vc_column_text]Da ufficiale della Guardia costiera lei fu critico su alcuni temi della sicurezza di bordo e sulla pratica dei famosi \u201cinchini\u201d delle navi sottocosta.<\/strong>
\n\u201cL’inchino non esiste. La nave non ha una distanza dalla costa dove navigare. Non ci sono misure fisse. Il comandante deve valutare le condizioni della nave e metterla sempre al riparo\u2026 Ridossare. Ci sono tante variabili nel muoversi in un elemento fluido come il mare che solo il comandante deve valutare. Lo dice bene il codice: il comandante deve sempre rimanere nel pieno controllo della propria nave. Se si viaggia con la prua sull\u2019isola a 16-17 nodi a mezzo miglio \u00e8 un evidente comportamento in cui non ho controllo della nave. Il codice non d\u00e0 misure fisse. Al comandate \u00e8 dato un obiettivo: navigare in sicurezza\u201d.<\/p>\n

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Da senatore \u201clibero\u201d dai vincoli di partito e di movimento, come giudica la politica nazionale sui porti e sulla navigazione nazionale? Secondo alcuni esperti, la politica e non le esigenze della logistica determinano interventi legislativi, finanziamenti e anche sussidi di Stato.<\/strong>
\n\u201cS\u00ec, manca qualcosa. Nella legge di bilancio si vogliono introdurre norme per l’autonomia differenziata: porti e aeroporti sarebbero gestiti in maniera autonoma da ogni Regione. Ma \u00e8 assurdo. Un porto \u00e8 quanto pi\u00f9 ci sia di internazionale\u2026 Nel porto ogni nave ha la sua bandiera. Dovremmo fare dei sistemi funzionali al traffico di merci e turismo a per porti e aeroporti. L\u2019enorme quantit\u00e0 delle merci che utilizziamo arrivano dal mare. Serve un sistema integrato, si \u00e8 tentato di farlo con le Autorit\u00e0 di sistema portuale, ma dobbiamo avere una forte direzione centrale. Comunque ogni porto rappresenta un luogo di sicurezza, quindi \u00e8 sempre lo Stato che ci deve essere. Pensiamo agli aeroporti toscani, Pisa e Firenze che si fanno concorrenza e noi paghiamo questo scontro\u201d.<\/p>\n

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Con la sua esperienza, come giudica la crescita esponenziale delle navi da crociera, che ormai sono in grado di imbarcare migliaia e migliaia di turisti ma sono pur sempre navi che vanno per mare dove – come diceva Pulcinella – \u201cnon ci stanno taverne\u201d? E in caso di sinistro rischiano di diventare gigantesche tragedie…<\/strong>
\n\u201cPurtroppo il limite deve derivare dall\u2019utilit\u00e0 economica. Dobbiamo vedere anche questo aspetto, non solo l’incidente nautico, l’incaglio e l’incendio. Ma dobbiamo considerare la nave italiana nella sua complessit\u00e0, pensiamo all’emergenza Covid a bordo. La nave da crociera \u00e8 un paese che deve essere autonomo e questo aspetto deve essere affrontato dalla compagnia\u2026 Le compagnie devono essere, e l\u00ec – secondo me – si ferma il gigantismo, obbligate a provvedere. Se c\u2019\u00e8 una buca in strada, si mette un cartello di pericolo e poi lo Stato interviene e tappa la buca. Ma in una situazione dove qualcuno trae del profitto, allora \u00e8 chi trae beneficio che deve provvedere a garantire sicurezza e autonomia\u201d.[\/vc_column_text] <\/div>\n<\/div><\/div>[\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_separator css_animation=”fadeIn” type=”normal”][vc_empty_space][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\n

Schettino, barra a dritta verso la rovina: dalla vita dorata al carcere<\/h2>\n

[\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n

di Cristina Rufini | 11 gen 2022<\/p>\n

[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n

Il comandante che port\u00f2 la nave al naufragio \u00e8 stato condannato a 16 anni. In cella studia e aspetta la revisione del processo. L\u2019avvocato: \u201cNon \u00e8 l\u2019unico ad avere responsabilit\u00e0\u201d<\/h4>\n

[\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][vc_single_image image=”398″ img_size=”large” alignment=”center” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]”Sono Francesco Schettino<\/strong>, sono qui per costituirmi”. E’ la tarda serata del 12 maggio 2017 quando l’ex comandante della Concordia<\/strong>, all\u2019epoca cinquantaseienne, di Meta di Sorrento, condannato pochi minuti prima in via definitiva a sedici anni di carcere dai giudici della Corte di Cassazione, si presenta al cancello del carcere di Rebibbia e si consegna.
\n\u201cFatevi mandare l\u2019ordine di carcerazione\u201d aggiunge poi a chi sbigottito lo accoglie. \u201cLe sentenze si rispettano e non si discutono – aggiunge Schettino \u2013 e io sono qui per rispettarla\u201d.<\/p>\n

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Stava aspettando la decisione degli ermellini poco distante da Rebibbia<\/strong>, sapeva di avere pochissime possibilit\u00e0 di ribaltare le sentenze praticamente fotocopia che lo avevano inchiodato come l\u2019unico responsabile della morte di 32 persone, del ferimento di altre 157 e del naufragio del transatlantico<\/strong> da crociera, che aveva iniziato a comandare nel 2006, proprio nell\u2019anno del varo della Concordia, uno dei gioielli della flotta di Costa Crociere.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][vc_single_image image=”255″ img_size=”large” alignment=”center” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space height=”64px”][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space height=”8px”][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text][\/vc_column_text]

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\n [vc_column_text]Da quel 12 maggio<\/strong> non ha pi\u00f9 voluto rilasciare dichiarazioni o rispondere alle domande dei giornalisti. Ha scelto il profilo basso. Ma \u00e8 ancora convinto di non essere l\u2019unico, n\u00e9 forse il principale colpevole del naufragio della Concordia.<\/p>\n

 <\/p>\n

\u201cHa le sue responsabilit\u00e0 indubbiamente \u2013 sottolinea l\u2019avvocato Saverio Senese<\/strong>, che lo assiste dal processo di Appello di Firenze \u2013 ma non \u00e8 certo l\u2019unico ad averne. Ha pagato molto cara la condanna mediatica avvenuta ancor prima di quella giudiziaria\u2026 ma soprattutto gli \u00e8 stato negato il diritto di difesa. Ed \u00e8 questo che cercheremo di dimostrare, se ci sar\u00e0 permesso\u201d.<\/p>\n

 <\/p>\n

Da alcuni mesi, infatti, l\u2019avvocato Senese ha presentato a Genova la richiesta di revisione del processo italiano<\/strong> all\u2019ex comandante della Costa Concordia. \u201cSono emerse molte cose importanti dopo \u2013 aggiunge \u2013 e, ripeto, a Schettino \u00e8 stato negato il diritto di difesa<\/strong>, non \u00e8 stato permesso di venire a conoscenza di prove a suo favore, e questo \u00e8 un fatto grave\u201d. Sulla richiesta di revisione i giudici liguri non si sono ancora espressi, probabilmente perch\u00e9 in cerca di riscontri alle motivazioni che hanno portato Schettino, o \u201ccapitan Inchino<\/strong>\u201d come rinominato poco dopo il passaggio fatale davanti al Giglio, a chiedere un nuovo processo.<\/p>\n

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Cos\u00ec come c\u2019\u00e8 attesa, ormai da anni, per la fissazione dell\u2019udienza<\/strong> davanti alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, dove gli avvocati del comandante hanno incardinato un\u2019azione legale contro l\u2019Italia.\u00a0\u201cSinceramente \u2013 conclude l\u2019avvocato Senese – non mi aspettavo che potessero impiegarci cos\u00ec tanto tempo. Stiamo a vedere\u201d.<\/p>\n

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Fino a oggi la verit\u00e0 giudiziaria<\/strong> definitiva ci racconta uno Schettino unico responsabile del naufragio e del successivo caos nell\u2019emergenza generale prima e nell\u2019abbandono della nave molto dopo, quando gi\u00e0 la balena d\u2019acciaio ferita \u00e8 troppo inclinata per permettere la discesa in sicurezza di tutti i passeggeri e membri dell\u2019equipaggio. Schettino non \u00e8 stato l\u2019unico finito sotto inchiesta per il naufragio. Insieme a lui pochi giorni dopo la tragedia, altre undici persone vengono indagate<\/strong>, quasi tutti gli ufficiali che la notte dell\u2019impatto contro il basso fondale delle Scole erano in plancia di comando. Di questi, sei sono stati stralciati durante le indagini preliminari, per gli altri c\u2019\u00e8 stata la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pool di magistrati grossetani.<\/p>\n

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Gli altri rimasti, tra i quali Ciro Ambrosio<\/strong> quella sera al timone della Concordia prima che lo stesso Schettino con la fatidica frase \u2018I take the conn<\/strong>\u2019 ne prendesse il comando per avvicinarsi alla costa, hanno saldato il conto con la giustizia in fase preliminare.<\/p>\n

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Lui no. Schettino ha voluto affrontare a visto aperto, forse troppo aperto, il processo nella convinzione mai venuta meno di riuscire a dimostrare le colpe degli altri, quasi con strafottenza. Era ancora lo Schettino spaccone, guascone<\/strong>, con atteggiamento alcune volte oltre i limiti. Comportamento che ha senza dubbio contribuito alla pesante condanna inflittagli, arrivata dopo 19 mesi di udienze, pesante: 16\u00a0anni<\/strong>. Bench\u00e9 molto inferiore ai 26 chiesti<\/strong> dalla pubblica accusa.<\/p>\n

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Un processo colossale, con migliaia di parti civili e un unico imputato alla sbarra che si \u00e8 concluso il 12 febbraio del 2015<\/strong>. Due anni dopo la sentenza di appello, praticamente fotocopia di quella del Tribunale grossetano e poi la pietra tombale della Cassazione che ha fatto calare il sipario sul personaggio Schettino, in realt\u00e0 gi\u00e0 andato scemando dopo la batosta inflitta dai tre giudici del Collegio grossetano per omicidio colposo plurimo, lesioni aggravate, naufragio e abbandono della nave, ritenendolo l\u2019unico responsabile del disastro che si era consumato quella gelida notte di gennaio. Colpevole di avere lasciato da sole persone ferite, spaventate\u2026 per non essere stato il comandante che abbandona la nave soltanto quando tutti sono in salvo.<\/p>\n

 <\/p>\n

L\u2019immagine di uno Schettino insicuro<\/strong>, con la voce a tratti tremolante, di quella notte, al sicuro sugli scogli appena bagnato ai piedi, e davanti a lui l\u2019apocalisse di uomini, donne e bambini<\/strong> che cercavano scampo dalla balena che di l\u00ec a poco li avrebbe schiacciati non ha mai abbandonato l\u2019immaginario collettivo. La sua guasconeria, la relazione con la giovane moldava<\/strong>, la foto ricordo durante il ritorno a bordo del relitto nel corso di uno dei sopralluoghi concessi dai giudici grossetani, proprio l\u00ec dove erano ancora sepolte due vittime, sono fotogrammi che non lasceranno mai la mente di tutti coloro che li hanno vissuti e che hanno indubbiamente rappresentato aggravanti morali alle colpe oggettive. E neanche il successivo cambio di profilo<\/strong>, pi\u00f9 basso, silenzioso ha fino a oggi contribuito a cancellarli.[\/vc_column_text] <\/div>\n<\/div><\/div>[\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_separator css_animation=”fadeIn” type=”normal”][vc_empty_space][\/vc_column][\/vc_row]<\/p>\n<\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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