{"id":938,"date":"2022-02-23T18:25:09","date_gmt":"2022-02-23T17:25:09","guid":{"rendered":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/luciodalla\/?page_id=938"},"modified":"2022-03-17T10:53:03","modified_gmt":"2022-03-17T09:53:03","slug":"passato","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/covidfuturo\/passato\/","title":{"rendered":"Passato"},"content":{"rendered":"
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1647510767356{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/covidfuturo\/wp-content\/uploads\/sites\/11\/2022\/03\/Copertine3-1.jpg?id=1376) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”686″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text]<\/p>\n
[\/vc_column_text][vc_empty_space height=”24px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_class=”inline-menu”][vc_column][vc_raw_html]JTVCbWVudSUyMG5hbWUlM0QlMjJDb3ZpZEZ1dHVybyUyMiU1RA==[\/vc_raw_html][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”grid” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=”” el_class=”accordion-indice-articoli”][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space]
[\/vc_column_text] <\/div>\n<\/div><\/div>[\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space][vc_empty_space][vc_separator type=”normal”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Wuhan” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n
[\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n
di Enrico Fovanna<\/p>\n
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<\/p>\n
Il paziente zero<\/strong> \u2022 Di sicuro sappiamo che il Covid-19 si presenta all’umanit\u00e0 l\u201911 dicembre 2019 (e non l’8 come attestato nei primi mesi) al mercato di Wuhan, megalopoli cinese da oltre 11 milioni di abitanti. I due undici riportano alla memoria tutte le sinistre teorie, spesso un po’ strampalate, sulle Due Torri di New York, ma non divaghiamo. Il primo \u201cuntore\u201d, o se preferite il paziente uno, \u00e8 una venditrice del mercato (la signora Wei). Come viene contagiata? Tutte le teorie portano ad escludere una fuga dal laboratorio, privilegiando piuttosto un salto del virus dall\u2019animale all\u2019uomo, proprio tra i banchi di quel mercato degli animali di Huanan, appunto.<\/p>\n <\/p>\n Il laboratorio assolto<\/strong> \u2022 Sar\u00e0 paradossalmente un’accurata ricerca americana, pubblicata su Science, ad assolvere l\u2019istituto di virologia di Wuhan per spostare i riflettori sulle bancarelle della citt\u00e0 cinese. Quanto per ragioni politiche o quanto in ossequio al rigore scientifico non lo sapremo mai. Di fatto Michael Worobey, professore di Ecologia e Biologia Evolutiva dell\u2019Universit\u00e0 dell\u2019Arizona, lo certifica: \u00abNonostante nessun mammifero del mercato sia mai sottoposto a un test, il fatto che la maggior parte dei casi sintomatici fosse collegata al contesto di Huanan \u00e8 una prova significativa di un\u2019origine animale della pandemia in quel luogo\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1264″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]L\u2019area del contagio<\/strong> \u2022 La tesi \u00e8 semplice: in una citt\u00e0 cos\u00ec enorme, sostiene Worobey, tutti i primi casi sono circoscritti in un\u2019area di cento metri per cento circa. Difficile dunque confutare l’idea che tutto sia partito da l\u00ec. Ci sono per\u00f2 alcuni elementi che alimentano i dubbi. Primo: l\u2019indagine condotta dall\u2019Oms e da esperti cinesi \u2013 e molto criticata \u2013 gi\u00e0 riteneva \u00abestremamente improbabile\u00bb la fuga dal laboratorio. La tesi di Science sembra puntare proprio al sostegno della Cina.<\/p>\n <\/p>\n Gli studi sul genoma<\/strong> \u2022 Il secondo elemento. La comunit\u00e0 scientifica sostiene in generale che le conclusioni siano valide, ma molti obiettano che le prove raccolte siano ancora insufficienti per stabilire come sia iniziata la pandemia. Studi sui cambiamenti del genoma del virus \u2013 incluso uno del professor Worobey \u2013 sostengono che il primo caso potesse essere riconducibile addirittura a met\u00e0 novembre 2019. Worobey, pochi mesi prima, scriveva sempre su Science che l\u2019ipotesi dell\u2019errore umano in laboratorio era da prendere in seria considerazione.<\/p>\n <\/p>\n La necessit\u00e0 di un colpevole<\/strong> \u2022 Le perplessit\u00e0 salgono in tutto il mondo. \u00abIn questo momento sembra che sia pi\u00f9 importante trovare un colpevole piuttosto che scoprire la verit\u00e0\u00bb, dice Isabella Eckerle, citata da SwissInfo<\/em>, direttrice del Centro per le malattie virali emergenti presso l\u2019ospedale universitario di Ginevra. Anche un altro rinomato virologo svizzero, Didier Trono del Politecnico Federale di Losanna, \u00e8 pessimista rispetto alla possibilit\u00e0 che si riesca a capire cosa sia successo realmente, e crede che la questione sia diventata pi\u00f9 politica che scientifica. \u00abDobbiamo essere preparati a non avere una risposta definitiva a causa delle difficolt\u00e0 scientifiche e delle implicazioni politiche, ma in questa fase la probabilit\u00e0 di una trasmissione da animale a uomo rimane alta\u00bb, \u00e8 la sua teoria.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1266″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Le tensioni geopolitiche<\/strong> \u2022 La tesi della fuga dal laboratorio in realt\u00e0 ha poche prove a supporto, ma ha sollevato soprattutto molte tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. Nella primavera del 2020 Trump parlava apertamente del \u201cvirus cinese\u201d, lo stesso Biden aveva puntato l’indice su Pechino e le repliche piccate della Cina non si erano fatte attendere, con tanto di minacce sulla prosecuzione dei rapporti commerciali. Ma non \u00e8 tutto. A fare le spese delle denunce sono stati proprio i cinesi. Alcuni, s’intende.<\/p>\n <\/p>\n \u00abChi sa, taccia\u00bb<\/strong> \u2022 Tra loro, in testa c’\u00e8 Zhang Zhan, una blogger di Pechino che, a causa dei suoi racconti pubblicati sui social a dicembre, \u00e8 stata condannata a quattro anni di prigione. Dopo l\u2019ennesimo sciopero della fame, era stato il fratello a denunciarne le condizioni in carcere: \u00abPotrebbe non superare l\u2019inverno. Se dovesse morire, voglio che tutti la ricordino com\u2019era\u00bb. Aveva rilasciato un paio di dichiarazioni al Wall Street Journal<\/em>. Il suo ultimo accesso del fratello sul Telegram segna proprio un’altra data sinistra, l’11 novembre 2021. Poi il ragazzo \u00e8 sparito anche su Twitter e non se n’\u00e8 pi\u00f9 saputo niente.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″ offset=”vc_hidden-xs”][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZnZW8uZGFpbHltb3Rpb24uY29tJTJGcGxheWVyJTJGeDdvcjkuanMlMjclMjBkYXRhLXZpZGVvJTNEJTI3eDg4cWpmYyUyNyUyMGRhdGEtcGFyYW1zJTNEJTI3Y3VzdG9tQ29uZmlnJTVCY3VzdG9tUGFyYW1zJTVEJTNEYWR2b24lMjZtdXRlJTNEZmFsc2UlMjclM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_row_inner row_type=”row” type=”full_width” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner offset=”vc_hidden-lg vc_hidden-md vc_hidden-sm”][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZnZW8uZGFpbHltb3Rpb24uY29tJTJGcGxheWVyJTJGeDdvcjkuanMlMjclMjBkYXRhLXZpZGVvJTNEJTI3eDg4cWpmYyUyNyUyMGRhdGEtcGFyYW1zJTNEJTI3Y3VzdG9tQ29uZmlnJTVCY3VzdG9tUGFyYW1zJTVEJTNEYWR2b24lMjZtdXRlJTNEZmFsc2UlMjclM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Gestione-pandemica” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n di Rocco Sarubbi<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]A Bergamo, si chiama \u201cbosco di citt\u00e0\u201d. Una oasi verde ricavata tra il cimitero e i binari di una linea del tram. Qui sta sorgendo il memoriale in ricordo dei defunti morti per il Covid-19 tra il 23 febbraio e il 30 aprile 2020, quando la prima ondata della pandemia si era abbattuta come uno tsunami nella Bergamasca. In particolare nella Bassa Valle Seriana. Siamo a Nembro, uno dei comuni dove il virus si \u00e8 insinuato maligno e ha picchiato duro. Qui verranno piantati cento cipressi e una lastra che riflette il cielo, una panca di pietra grezza perch\u00e9 \u00absi deve stare seduti quando il ricordo \u00e8 pesante\u00bb, ha detto il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli. La targa \u00e8 una sorta di libro del dolore di Nembro, o Spoon River, con quei 188 nomi de morti di Covid, 164 solo a marzo. Un flagello, su una popolazione di 11.500 abitanti.<\/p>\n <\/p>\n I pezzi di una comunit\u00e0<\/strong> \u2022 Molti di quelli che non ci sono pi\u00f9 si conoscevano, erano amici, una generazione spazzata via, come ha scritto Gigi Riva nel suo libro “Il pi\u00f9 crudele dei mesi”. Storie di 188 vite, (Mondadori). Riva, firma per il Giorno, Espresso e Corriere, conosce bene il territorio. \u00c8 nato a Nembro, suo pap\u00e0 aveva lavorato all\u2019ospedale \u201cPesenti Fenaroli\u201d di Alzano Lombardo. Serve la bassa Valle Seriana, una comunit\u00e0 ferita. Ed \u00e8 qui che domenica 23 febbraio \u00e8 stato chiuso e poi riaperto il Pronto Soccorso. Il Covid era gi\u00e0 presente. Quando a Codogno venne scoperto il paziente 1 all\u2019ospedale di Alzano Lombardo c\u2019erano gi\u00e0 infetti. Da quel giorno abbiamo cominciato a sentire come vicini paesi come Alzano Lombardo, Nembro, Villa di Serio, Albino e su su nella Valle Seriana. Abbiamo cominciato a convivere con le sirene delle ambulanze, le campane a morto. Paesi vuoti, strade deserte. E l\u2019immagine simbolo di quei camion militari infilati uno dietro l\u2019altro che trasportavano le bare per altri inceneritori fuori provincia.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1270″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Il prezzo degli errori<\/strong> \u2022 La zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo non fu mai istituita, ma avrebbe potuto evitare tra le duemila e le quattromila vittime in Val Seriana. I due dati, una forbice tutta da spiegare, sono al centro di una stima spuntata da indiscrezioni sulla maxi consulenza che il professore dell\u2019universit\u00e0 di Padova, Andrea Crisanti, ha depositato a gennaio in procura a Bergamo, dove i magistrati da quasi due anni indagano per epidemia colposa sulla gestione della pandemia. E poi c\u2019\u00e8 la non applicazione del piano epidemiologico, che secondo gli inquirenti, non venne aggiornato. Ci sono stati anche degli indagati. \u00abS\u00ec, nella mia relazione c\u2019\u00e8 un calcolo sulle vittime che si sarebbero potute evitare\u00bb, si era lasciato sfuggire il microbiologo quel giorno entrando in procura, ribadendo poi il concetto all\u2019uscita. Poi per\u00f2 ufficiosamente era trapelato quel range, tra duemila e quattromila vittime, senza alcun commento del procuratore Antonio Chiappani.<\/p>\n <\/p>\n La perizia sulle morti<\/strong> \u2022 Un dato pesante, nel contesto della mortalit\u00e0 di Bergamo tra fine febbraio e fine aprile del 2020: fu la pi\u00f9 alta d\u2019Europa sul totale della popolazione, con 3.100 vittime di Covid certificate, cio\u00e8 sottoposte al tampone prima del decesso, ma 6.200 in pi\u00f9, complessivamente, rispetto alla media dello stesso periodo degli anni precedenti, quindi con altre tremila persone morte nelle case, sulle ambulanze, comunque senza un tampone ma con sintomi di sospetto coronavirus. \u00abSulla mancata zona rossa sono emerse criticit\u00e0\u00bb, aveva spiegato Crisanti lasciando intendere che, anche sotto il profilo penale, la mancata istituzione dei divieti in Val Seriana potrebbe risultare significativa. Il professore aveva accennato anche al suo modello matematico: \u00abL\u2019abbiamo elaborato ed \u00e8 stato validato: sono stati ricapitolati i morti giorno per giorno\u00bb. E l\u2019andamento dei decessi \u00e8 stato confrontato con pi\u00f9 fattori, anche con la sieroprevalenza, ovvero la diffusione del virus in una data popolazione, che a Nembro e Alzano Lombardo ha toccato picchi da primato nel mondo occidentale, fino al 50 per cento.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1325″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Responsabilit\u00e0<\/strong> \u2022 La certezza \u00e8 che il focolaio fu devastante, ora la procura tenter\u00e0 di capire al meglio quanto i numeri sulle conseguenze della mancata zona rossa siano utilizzabili in ambito penale. E in che termini tutta la vicenda dei divieti che non ci furono in Val Seriana, offra davvero profili di reato: su questo punto negli ultimi mesi l\u2019approccio dei pubblici ministeri di Bergamo sembra cambiato, la discrezionalit\u00e0 politica di quella scelta \u00e8 rivalutata anche alla luce di documenti acquisiti al ministero della Salute. Meno convinta sembra invece l\u2019azione penale sul fronte dell\u2019ospedale di Alzano Lombardo: in base ai sintomi \u00e8 stato ricostruito che gi\u00e0 quel giorno, tra pazienti e medici, c\u2019erano pi\u00f9 di 100 persone con sospetta infezione da Covid.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Primo-lockdown” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n di Agata Finocchiaro<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]Due anni fa l’Italia conosceva il primo lockdown nazionale in Europa. Strade deserte, negozi chiusi e un silenzio surreale, popolato di spettri in tuta bianca che facevano la spola tra case svuotate e ospedali sempre pi\u00f9 affollati. Non sono solo 24 mesi di pandemia in Lombardia, la regione che ha pagato il prezzo pi\u00f9 alto in termini di vite spezzate (oltre 38 mila morti): questo \u00e8 il terzo inverno col Covid. In Bergamasca, come emerso dall’inchiesta sulla mancata zona rossa, si contavano centinaia di casi gi\u00e0 a dicembre 2019, anche se non si sapeva ancora di quale virus si trattasse.<\/p>\n <\/p>\n Cartoline di guerra<\/strong> \u2022 Ventiquattro mesi di pandemia e tre inverni, tre anni scolastici a singhiozzo, tra didattica in presenza e a distanza. Un’eternit\u00e0\u2026 tanto che sui balconi sono sbiadite le bandiere arcobaleno e nessuno ripete pi\u00f9 il mantra \u201cAndr\u00e0 tutto bene\u201d. Ma chi \u00e8 stato nella prima linea dell’emergenza Covid negli ultimi due anni, come Luca Lorini, direttore dipartimento Emergenza urgenza e area critica dell\u2019ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ora ne \u00e8 certo: \u00abAndr\u00e0 tutto bene perch\u00e9 abbiamo i vaccini\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Perdite<\/strong> \u2022 \u00abIn questo secondo anno di pandemia \u00e8 successo di tutto\u00bb, sottolinea Lorini. \u00abI vaccini hanno costretto il virus a modificarsi e a trovare, come stiamo vedendo con Omicron, una strada per cercare di convivere senza ammazzarci tutti. La scienza e la medicina hanno corso come non mai, un numero di informazioni e di farmaci in cos\u00ec poco tempo non si \u00e8 mai visto in tutta la storia della medicina. Ma \u00e8 successa anche una cosa per me inspiegabile, e cio\u00e8 che una fetta di popolazione, pur avendo il vaccino disponibile, e gratis, lo rifiutasse. Mai avrei pensato che uno che vive a Bergamo e ha seppellito almeno un conoscente, a volte amici e genitori, potesse decidere di non vaccinarsi\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1160″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Disuguaglianza vaccinale<\/strong> \u2022 Oggi in Italia si contano circa cinque milioni di non vaccinati, ma resta il problema dei Paesi che non riescono ad accedere al vaccino. \u00ab\u00c8 cos\u00ec e non possiamo permettercelo, per loro e per noi \u2013 osserva Lorini \u2013. Ogni persona che si immunizza dovrebbe regalare un vaccino a un paese povero: uno lo faccio io e uno lo regalo. Bisogna vaccinare il mondo, mettere a disposizione i vaccini e la tecnica per vaccinare tutti, \u00e8 una questione di diritti ma anche di difesa dell’Occidente. Quanto ai no vax, se in Italia rappresentano una sparuta quota \u00e8 grazie al governo Draghi che, rinsaldando l\u2019unit\u00e0 nazionale, ha scelto la linea della fermezza con green pass e obbligo vaccinale. Altrimenti oggi avremmo 10 milioni di persone non vaccinate e i numeri nelle terapie intensive sarebbero ben diversi\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Cosa \u00e8 cambiato<\/strong> \u2022 I ricoveri sono la cartina di tornasole dell’efficacia dei vaccini, soprattutto nell’epicentro della prima ondata, quando al Papa Giovanni (900 posti letto, di cui 73 di terapia intensiva) morivano 25 persone al giorno, contro i 100 decessi l’anno del periodo pre Covid. E i numeri pi\u00f9 recenti parlano chiaro. Nell’ultima ondata, dal primo settembre scorso, quando i vaccinati avevano due dosi, ma non ancora la terza, sono state ricoverate in rianimazione circa 100 persone in cinque mesi, nello stesso periodo della prima ondata Covid ne venivano ricoverate 500. Allora si registrava una mortalit\u00e0 intorno al 35-38 per cento, ora \u00e8 del 20 per cento. \u00abQuesti 100 ricoverati dell’ultima ondata sono quasi tutti no vax\u00bb, rimarca Lorini. \u00abLa differenza tra vivere e morire, tra secondo e primo anno di pandemia l’hanno fatta i vaccini: se un vaccinato prende il Covid, male che vada finisce in ospedale, quasi mai da me in rianimazione. E se succede sopravvive\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n La responsabilit\u00e0 dei no vax<\/strong> \u2022 Lei ha sempre sostenuto che se una persona decide di non vaccinarsi e si ammala, per coerenza poi non dovrebbe andare in ospedale. La pensa ancora cos\u00ec dopo aver curato in questi ultimi mesi soprattutto non vaccinati? \u00abCerto. Non \u00e8 corretto che la scelta dei no vax impegni risorse del sistema sanitario a scapito di altri. Per curare i positivi in rianimazione abbiamo tolto tanto agli altri malati, e non possiamo pi\u00f9 permettercelo, perch\u00e9 dopo due anni in queste condizioni la sanit\u00e0 rischia di andare in burn out. Quando il Covid ci dava tregua, tra un’ondata e l’altra, noi medici non ci siamo mai fermati perch\u00e9 dovevamo recuperare tutti gli interventi rinviati\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1229″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Medicina di guerra<\/strong> \u2022 Nell’ultimo anno \u00e8 capitato di avere le terapie intensive piene e dover scegliere chi intubare? \u00abNon c’\u00e8 mai stata un’indicazione per et\u00e0. Ci sono degli score, che fissano una stratificazione del rischio e mettono insieme dei punteggi, tra cui l’et\u00e0, per capire chi ha pi\u00f9 probabilit\u00e0 di sopravvivenza con il nostro intervento. Questo esiste da sempre in medicina, ma il Covid l’ha un po’ sdoganato\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n La battaglia continua<\/strong> \u2022 Sembra che il peggio sia alle spalle, il 31 marzo scade lo stato di emergenza, la curva dei contagi \u00e8 piegata e anche i decessi sono finalmente in calo. Dopo due anni di pandemia si inizia a parlare di endemia e di convivenza con il Covid. \u00abStiamo vincendo la battaglia col virus \u2013 sostiene il medico \u2013 ma l’errore pi\u00f9 grosso sarebbe dire che \u00e8 finita. Se non interviene una variante \u201cstrana\u201d abbiamo altissime probabilit\u00e0 di esserne fuori. Tutte le pandemie nella storia del mondo sono durate due anni e come erano venute se ne sono andate. Proprio a marzo scadono questi due anni e stiamo gi\u00e0 sperimentando la pandemia in endemia, come si vede dai numeri. Potranno esserci ancora pazienti Covid gravi, ma saranno la minoranza. Poi abbiamo il grande vantaggio di poter fare in autunno un vaccino che colpisca la variante che sei mesi prima circolava nei Paesi invernali\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Vaccini stagionali<\/strong> \u2022 Dunque lei \u00e8 d’accordo con chi prevede una quarta e una quinta dose, o magari una vaccinazione stagionale come per l’influenza. \u00abDico che sarebbe logico pensare a proteggerci non sapendo cosa succeder\u00e0 a dicembre. Piuttosto che rincorrere il virus stavolta potremmo anticiparlo. Un Paese intelligente a ottobre rende disponibile la campagna vaccinale, come si fa per l’antinfluenzale, ma ricordando che questo virus ha fatto pi\u00f9 morti dell’influenza. Solo cos\u00ec \u2013 conclude Lorini \u2013 potremo essere certi che stavolta andr\u00e0 (davvero) tutto bene\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_class=”inline-menu”][vc_column][vc_raw_html]JTVCbWVudSUyMG5hbWUlM0QlMjJDb3ZpZEZ1dHVybyUyMiU1RA==[\/vc_raw_html][\/vc_column][\/vc_row]<\/p>\n<\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":" [vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” 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