{"id":588,"date":"2022-01-18T18:38:14","date_gmt":"2022-01-18T17:38:14","guid":{"rendered":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/elezionipresidente\/?page_id=588"},"modified":"2022-03-17T11:25:08","modified_gmt":"2022-03-17T10:25:08","slug":"fenomeno-criminale","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/","title":{"rendered":"Il fenomeno criminale"},"content":{"rendered":"
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1647512691437{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-content\/uploads\/sites\/8\/2022\/03\/qn_tentacoli_cover-hp-3a.png?id=1064) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”985″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text]<\/p>\n
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[\/vc_column_text][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_class=”inline-menu” z_index=””][vc_column][vc_raw_html]JTVCbWVudSUyMG5hbWUlM0QlMjJNYWZpYVRvc2NhbmElMjIlNUQ=[\/vc_raw_html][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=”” el_class=”accordion-indice-articoli”][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space]
[\/vc_column_text] <\/div>\n<\/div><\/div>[\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_separator type=”normal”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”mafiaVarianteToscana” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n
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di Stefano Brogioni<\/p>\n
[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Le mafie hanno sviluppato la variante toscana<\/strong>, deformazione particolare e pericolosa dei meccanismi d’infiltrazione: un contagio avvenuto in un tessuto economico sano e appetitoso, veicolato attraverso investimenti in attivit\u00e0 lecite, \u201cservizi\u201d per gli imprenditori e consulenze tramite i professionisti.<\/p>\n <\/p>\n Perch\u00e9 sulle rive dell’Arno, sulle spiagge della costa, tra le vigne del Chianti quasi colpisce la \u00abperdurante assenza\u00bb delle forme degli \u00abinsediamenti tipici delle cosche\u00bb, come ha sottolineato il procuratore generale presso la corte d’appello di Firenze, Marcello Viola<\/strong>, in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario. Ma anche se non sparano o ammazzano, le mafie sono qui, a riciclare e fare business in giacca e cravatta<\/strong>. Tanto che lo stesso Viola si \u00e8 chiesto se \u00ababbia ancora senso parlare di semplici infiltrazioni o debba invece ritenersi di essere di fronte a una presenza ormai strutturata, stabile e consolidata<\/strong>\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Il covid, poi, \u00e8 stato un assist<\/strong> alla criminalit\u00e0 organizzata. Secondo il Quinto rapporto sui fenomeni corruttivi e di criminalit\u00e0 organizzata in Toscana, stilato dalla Normale di Pisa e dalla Regione Toscana, alcune criticit\u00e0 dei territori, aggravate dagli effetti della crisi sanitaria, \u00abpossono creare nuove opportunit\u00e0 criminali per attivit\u00e0 di riciclaggio e di imprenditorialit\u00e0 mafiosa<\/strong>, prodromiche di una presenza organizzativa pi\u00f9 incisiva e penetrante\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1036″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=””][vc_empty_space][vc_column_text]LE PRESENZE<\/strong>. Nella mappa degli investimenti, il 46% dei beni aziendali \u00e8 attribuito alla camorra<\/strong>, il 14% a Cosa nostra<\/strong>, il 10% alla ‘ndrangheta<\/strong>. Camorra \u201cleader\u201d anche negli immobili (38%), davanti alla ‘ndrangheta (12%). A Firenze \u00e8 stato confiscato il 27% delle imprese strappate alla criminalit\u00e0 organizzata, a Arezzo e Pistoia il 17% dei beni immobili, altra \u201cspia\u201d della presenza sul territorio.<\/p>\n <\/p>\n Nel 2020, sempre secondo il report della Normale, sono stati osservati 42 fenomeni di criminalit\u00e0 organizzata. Il 38% di essi sono la proiezione di organizzazioni criminali di matrice camorristica, che stando a questi numeri si consacra la matrice pi\u00f9 diffusa: le sue tracce, emerse da recenti indagini, si sono consolidate in Versilia, nel Valdarno Aretino<\/strong>, nella provincia di Prato e in quella di Pisa<\/strong>. Ma cresce l’ombra della \u2018ndrangheta (29% dei fenomeni osservati). A differenza della presenza siciliana (21%), che \u201clavora\u201d tramite i contatti tra la Sicilia e alcuni soggetti da tempo trasferitisi sul territorio toscano, la consorteria di origine calabrese<\/strong> opera su larga scala<\/strong> e, dopo aver acquisito il controllo dei traffici internazionali di stupefacenti, si sta specializzando nell’\u00abinquinare\u00bb l’economia legale \u00abattraverso il coinvolgimento di operatori economici toscani in cartelli di imprese finalizzati alla manipolazione del mercato dei contratti pubblici o di settori economici ad elevata regolazione\u00bb. Come quello dei rifiuti.<\/p>\n <\/p>\n Non a caso, il procuratore generale Viola si \u00e8 rivolto direttamente agli imprenditori \u00abche devono sempre pi\u00f9 divenire parte attiva e virtuosa nella difesa del tessuto sano dell’economia\u00bb, in grado di \u00abresistere a qualsivoglia tentazione di facili scorciatoie\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”795″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]LE ULTIME INCHIESTE<\/strong>. La \u00abzona grigia di contiguit\u00e0\u00bb tra imprenditoria e malavita, dove regna un \u00abclima nebuloso in cui tutto si confonde e non \u00e8 semplice distinguere tra lecito e illecito\u00bb, per dirla ancora con le parole di Viola, \u00e8 prepotentemente venuta a galla con l’indagine \u201ckeu\u201d, scarto della lavorazione delle pelli nel distretto di Santa Croce sull’Arno<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n Le indagini della Dda di Firenze non sono ancora concluse ma hanno gi\u00e0 emesso un paio di sentenze. La prima \u00e8 \u201cmorale\u201d: la distanza tra un mondo imprenditoriale d’eccellenza come quello delle concerie e la malavita si \u00e8 annullata, in nome del business. Per abbattere i costi di smaltimento<\/strong>, e dunque incrementare il profitto, i consorzi non hanno esitato a trattare con le emanazioni del clan Gallace di Guardavalle<\/strong>. La seconda sentenza \u00e8 di tipo ambientale: il keu, sversato senza remore nell’ambiente, ha ammorbato di cromo alcuni nostri territori<\/strong>. E chiss\u00e0 se saranno sufficienti le bonifiche a limitare i danni.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”911″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]SOS LIVORNO<\/strong>. Negli ultimi anni, poi, le cosche calabresi hanno dirottato sul porto toscano i traffici nazionali e internazionali di droga. Come possiamo leggere nel focus dedicato, secondo la Direzione Nazionale Antimafia l’hub labronico \u00aboggi svolge un ruolo non meno importante dello scalo di Gioia Tauro e di quelli liguri, come luogo di arrivo in Europa e comunque in Italia degli stupefacenti che arrivano soprattutto dal Sud America, o direttamente o dopo il primo approdo europeo in altri porti\u00bb. Per impadronirsi del porto di Livorno, la ‘ndrangheta ha stretto rapporti con gruppi criminali locali e questa sorta di esternalizzazione ha tirato dentro ai traffici operatori portuali e marittimi. Nel 2020, a Livorno \u2013 dove sono state movimentate quasi 32 milioni di merci, quarto scalo italiano \u2013 \u00e8 stato sequestrato il 17% della droga \u201ctoscana\u201d.<\/p>\n <\/p>\n LA BOMBA DI FIRENZE<\/strong>. Ma qualche volta, anche qui, le cosche si fanno la guerra e non vale pi\u00f9 la regola della presenza silenziosa. Anzi, il botto dell’esplosione che fece saltare in aria l’ingresso di una pizzeria a Porta al Prato, a Firenze<\/strong>, svegli\u00f2 un’intera citt\u00e0. E non potr\u00e0 pi\u00f9 dormire tranquilla.<\/p>\n <\/p>\n Quell’ordigno \u2013 hanno appurato sinora le indagini \u2013 era un avvertimento ai gestori del locale, esponenti del clan Cuomo \u201cemigrati\u201d a Firenze in cerca di nuovi business<\/strong> e per sfuggire ai regolamenti in corso nei loro territori d’origine, in provincia di Salerno. Ma Firenze ha conosciuto il dolore di un’altra bomba, ancora pi\u00f9 letale. In via dei Georgofili, il 26 maggio del 1993, la mafia arriv\u00f2 dritta al cuore della citt\u00e0, seminando morte, danni e terrore. Per quell’attentato \u00e8 stato condannato, con sentenza definitiva, Francesco Tagliavia, boss della famiglia mafiosa di Corso dei Mille a Palermo.<\/p>\n <\/p>\n I Tagliavia fanno ancora affari qui in Toscana<\/strong>: secondo l’inchiesta \u201cGolden Wood\u201d, avrebbero riciclato i soldi della mafia commerciando nei pallet, tra Firenze e Prato, confusi nell’imprenditoria sana. \u00abNon \u00e8 solo il covid a mutare e a divenire in tal modo sempre pi\u00f9 insidioso \u2013 ha rilevato il procuratore generale Viola \u2013 la mafia \u00e8 a sua volta un virus mutante, che si infiltra nelle imprese, che si confonde con il resto, che diventa fluida e invisibile, che \u00e8 pronta a immettere sul mercato grandi risorse e disponibilit\u00e0 per acquisire ogni forma di attivit\u00e0 redditizia\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTIyJTIyJTIwZGF0YS12aWRlbyUzRCUyMng4NzZlbzclMjIlMjBkYXRhLXBhcmFtcyUzRCUyN2N1c3RvbUNvbmZpZyU1QmN1c3RvbVBhcmFtcyU1RCUzRGFkdm9uJTI3JTNFJTNDJTJGc2NyaXB0JTNF[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”portoLivorno” z_index=””][vc_column][vc_separator type=”normal”][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n di Alessandro Antico<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Il crimine organizzato ha un canale privilegiato d\u2019accesso in Toscana: \u00e8 il porto di Livorno<\/strong>. L\u2019ennesima cartina di tornasole di questa che ormai possiamo considerare una certezza nella geopolitica delle mafie in Italia e in Europa, arriva dal quinto \u201cRapporto su corruzione e criminalit\u00e0\u201d elaborato da Regione Toscana e Scuola Normale Superiore di Pisa con i dati del 2020.<\/p>\n <\/p>\n Partiamo da un dato globale. I porti toscani nel 2020 hanno movimentato circa il 9,12% delle tonnellate di merci e circa il 7,51% dei teus transitati in Italia<\/strong>. Nel complesso, nel 2020 all\u2019interno del porto di Livorno sono state movimentate 31.781.949 tonnellate di merci; un dato, questo, che lo posiziona al quarto posto nella graduatoria italiana.<\/p>\n <\/p>\n Nelle sue varie relazioni annuali (2005-2017), la Direzione Nazionale Antimafia fa esplicito riferimento alla centralit\u00e0 del porto di Livorno nel sistema dei traffici illeciti nazionali<\/strong> in 10 relazioni sulle 12 prese in esame. E questo \u00e8 il secondo dato, sorprendente, perch\u00e9 Livorno si pone addirittura al terzo posto nella classifica nazionale dei porti monitorati dalla Dna.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”903″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Pi\u00f9 nello specifico, la Direzione sostiene che \u00abil porto di Livorno oggi svolge un ruolo non meno importante dello scalo di Gioia Tauro e di quelli liguri, come luogo di arrivo in Europa e comunque in Italia, degli stupefacenti che giungono, soprattutto dal Sud-America, o direttamente o dopo il primo approdo europeo in altri porti\u00bb. Questa situazione riconduce alla \u00abforte operativit\u00e0 della \u2018ndrangheta, in rapporti con gruppi criminali locali d\u2019appoggio<\/strong>\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Analizzando i dati ancora pi\u00f9 nel dettaglio, balza agli occhi come il numero delle operazioni antidroga effettuate nella provincia di Livorno negli ultimi sette anni sia in progressivo aumento: siamo arrivati infatti al 17% delle operazioni su scala regionale eseguite nel 2020 contro l\u20198% del 2016.<\/p>\n <\/p>\n Il porto di Livorno, nello scacchiere criminale, si contraddistingue per la pluralit\u00e0 dei traffici illegali<\/strong>: prodotti contraffatti, contrabbando, contrabbando di sigarette e, non certo ultimo, il traffico di rifiuti, sempre con il \u00abcoinvolgimento di attori operanti all\u2019interno dei porti\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Nel 2020 il porto di Livorno ha fatto registrare il picco pi\u00f9 alto dei sequestri rispetto agli ultimi dieci anni (3.370,79 chili), secondo soltanto a quello di Gioia Tauro per cocaina sequestrata.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][vc_column][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”sotterratoKeu” z_index=””][vc_column][vc_separator type=”normal”][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n di Alessandro Pistolesi<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Non una traccia isolata, ma milioni di tonnellate<\/strong> disseminate in mezza Toscana. A tanto ammonta il keu<\/strong> trovato dagli investigatori nell\u2019ambito dell\u2019inchiesta che lo scorso aprile ha portato a 23 arresti<\/strong>. Per il tenente colonnello Marta Ciampelli, che comanda il nucleo investigativo di polizia ambientale dei carabinieri forestali, i ritrovamenti sono la prova che conferma le ipotesi avanzate durante la fase investigativa. E cio\u00e8 l\u2019esistenza di un sistema che smaltiva in maniera illecita<\/strong> le ceneri inquinanti provenienti dalle concerie di Santa Croce. \u00abLe analisi che abbiamo condotto \u2013 spiega l\u2019ufficiale \u2013 ci hanno permesso di trovare milioni di tonnellate di keu, un materiale che veniva mescolato con altri rifiuti e poi veniva rivenduto\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”822″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Comandante, dove si sono concentrate le analisi?<\/strong> <\/p>\n Quali risultati avete ottenuto?<\/strong> <\/p>\n I numeri sono molto alti\u2026<\/strong> <\/p>\n Le famiglie che abitano lungo la 429 sono molto preoccupate…<\/strong> <\/p>\n Si pu\u00f2 escludere che il keu si trovi anche nel sottofondo stradale della 429, oltre che nella scarpata?<\/strong> <\/p>\n Che adesso dovr\u00e0 occuparsi della bonifica…<\/strong> <\/p>\n Quanto costosa?<\/strong> <\/p>\n Comandante, \u00e8 possibile che ci siano state falle nei controlli?<\/strong> <\/p>\n L\u2019inchiesta keu e la Terra dei fuochi. Ci sono analogie?<\/strong> <\/p>\n Dall\u2019inchiesta emergono pericolose commistioni fra criminalit\u00e0, economia e politica…<\/strong> <\/p>\n Quali sono le azioni di contrasto per prevenire i reati ambientali?<\/strong> [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”18px”][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n di Luigi Caroppo<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Non sappiamo se la commissione parlamentare d’inchiesta<\/strong> ci sar\u00e0. Tra pochi giorni, invece, saranno resi noti i risultati di quella regionale toscana. Le infiltrazioni del keu non sono penetrate solo nei fondali dei terreni, ma anche nei gangli vitali della politica toscana. Nello scenario delle indagini della procura di Firenze e della Direzione investigativa antimafia toscana entrano anche due mandati regionali (le giunte di centrosinistra, la seconda di Enrico Rossi<\/strong> e la prima di Eugenio Giani<\/strong> e i due relativi consigli regionali). E soprattutto un partito, il Pd.<\/p>\n <\/p>\n Tra gli indagati della bufera seguita alla notizia dell’inchiesta dell’aprile scorso ci sono dirigenti di enti pubblici e politici toscani. In particolare sono indagati lo storico capo di gabinetto del presidente della Regione Toscana Ledo Gori<\/strong>, accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, e il dirigente della Direzione Ambiente della Regione Toscana Edo Bernini, indagato per abuso d’ufficio. Indagata anche la sindaca dem di Santa Croce Giulia Deidda<\/strong> per associazione a delinquere. Sotto inchiesta anche il consigliere regionale toscano del Pd, il pisano Andrea Pieroni<\/strong> a cui viene contestata la corruzione.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”830″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=””][vc_empty_space][vc_column_text]L’inchiesta coinvolge il vertice dell’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno<\/strong>, i cui membri, secondo le verifiche degli investigatori, rappresentano il fulcro decisionale di tutto l’apparato sotto indagine. Contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa<\/strong>, traffico illecito di rifiuti<\/strong>, inquinamento e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari. Per gli inquirenti gli esponenti indagati al vertice dell’Associazione Conciatori sono riferimento di un sistema che agisce con le modalit\u00e0 di un sodalizio organizzato per la commissione di reati, utilizzando a tale scopo vari consorzi in un comparto industriale \u2013 la concia delle pelli \u2013 a particolare rischio ambientale per i rifiuti, \u00abla cui gestione illecita provoca conseguenze in termini di contaminazione delle falde, dei corsi d’acqua, dei terreni, dell’ambiente, del suolo laddove gli scarichi industriali vengano smaltiti illecitamente o a seguito di procedure insufficienti\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n \u00c8 stato inoltre verificato, spiegano Dda e Arma dei carabinieri, che \u00abil peso economico del comparto, consente ai suoi referenti di avere contatti diretti che vanno anche oltre i normali rapporti istituzionali con i vertici politici e amministrativi di pi\u00f9 enti pubblici territoriali, che a vario titolo avrebbero agevolato in modo sostanziale il sistema, alcuni dei quali figurano fra gli indagati\u00bb. \u00c8 questo il legame tra imprenditori-amministratori-politici emerso dall’inchiesta.<\/p>\n <\/p>\n Secondo l’inchiesta Ledo Gori si sarebbe reso disponibile a soddisfare le richieste del gruppo protagonista dell’indagine<\/strong> in cambio dell’impegno da parte degli imprenditori di chiedere esplicitamente al candidato a presidente della Regione Eugenio Giani \u2013 estraneo alle indagini \u2013 e poi allo stesso Giani come presidente eletto, di confermarlo nel suo incarico come capo di gabinetto.<\/p>\n <\/p>\n Secondo quanto accertato dagli investigatori in una cena del marzo del 2020<\/strong>, nel corso della campagna elettorale<\/strong>, e in successive visite elettorali nel comparto conciario, il vertice operativo dell’associazione Conciatori avrebbe chiesto al candidato a presidente della Regione Eugenio Giani<\/strong> di confermare Ledo Gori nell’incarico di capo di gabinetto, facendo capire al candidato, sostiene sempre l’accusa, che questa sarebbe stata condizione essenziale per avere il sostegno degli imprenditori del settore conciario nella corsa elettorale.<\/p>\n <\/p>\n Il Pd toscano da subito ha alzato un muro<\/strong> di no comment, o quasi, intorno alla vicenda. La frase di rito \u00abAbbiamo fiducia nella magistratura, gli indagati faranno piena luce sulla vicenda\u00bb \u00e8 risuonata pi\u00f9 volte. Il segretario dem Enrico Letta<\/strong> in uno slancio dialettico ha detto a margine di un’iniziativa a Cascina, in provincia di Pisa: \u00abNoi abbiamo sempre avuto e manteniamo anche oggi grande rispetto della magistratura e per le scelte e le sentenze. Le rispetteremo sempre, perch\u00e9 questa autonomia \u00e8 sacrosanta. Da parte mia non ci saranno mai atteggiamenti che non siano in questa linea, che si tratti di Salerno, della Toscana o di qualunque parte d’Italia. Questo \u00e8 l’atteggiamento giusto rispetto a una divisione dei poteri che noi rispettiamo\u00bb. Gi\u00f9 il sipario e silenzio. In attesa che il caso sbollisse, cosa mai avvenuta, e che le risultanze d’indagine fossero incardinate o meno nel procedimento giudiziario.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”914″ img_size=”full” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Preoccupazione \u00e8 stata espressa dall’associazione ‘Libera’<\/strong> che ha sottolineato, nelle settimane dopo la notizia dell’inchiesta, che \u00abla novit\u00e0 \u00e8 rappresentata dal coinvolgimento degli attori politici\u00bb. I territori e gli ambienti economici coinvolti \u00abrappresenterebbero, secondo quanto descritto dagli inquirenti, un contesto accogliente e favorevole agli interessi dell’attore mafioso. Tutti gli attori economici e sociali, e i partiti in primo luogo, sono chiamati a restituire un senso, un\u2019etica, una prospettiva alla loro attivit\u00e0, in relazione non solo al contrasto alle mafie, ma anche \u2013 e forse prima ancora \u2013 alla tutela del bene comune\u00bb. E ancora: \u00ab\u00c8 necessario ed urgente ridefinire il campo semantico della discussione politica, rimettendo al centro del dibattito pubblico tre parole-chiave fondamentali: trasparenza, integrit\u00e0 ed etica pubblica. Trasparenza, elemento fondamentale per il controllo di chi ha responsabilit\u00e0 pubbliche, affinch\u00e9 l\u2019agire politico possa essere realmente rendicontabile e monitorato; etica e integrit\u00e0 sono gli altri due pilastri che devono tornare centrali nelle agende di ciascuna comunit\u00e0, in primis dei partiti, ma anche del mondo delle imprese e delle professioni, a tutela del bene comune e degli interessi di tutti\u00bb. Parole durissime e pi\u00f9 che giustificate.<\/p>\n <\/p>\n Il capro espiatorio<\/strong> dell’intera vicenda non poteva mancare come in ogni scandalo che si rispetti. L’unico a pagare, prima che la giustizia si potesse esprimere, \u00e8 stato Ledo Gori<\/strong>. Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ha interrotto il rapporto di fiducia con lui, gli uffici del personale della Regione hanno definito la conclusione del trattamento economico: e il potente Capo di Gabinetto, per decenni braccio destro di Enrico Rossi, si \u00e8 cos\u00ec ritrovato in pensione anzitempo.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”947″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Lui si \u00e8 professato sempre estraneo e ha controbattuto alle accuse<\/strong>. Con il suo avvocato ha annunciato battaglia legale. Non molla di un centimetro, insomma. Se ne va dagli uffici fiorentini un pezzo della storia politica-amministrativa: di fatto un prepensionamento politico.<\/p>\n <\/p>\n Restano al loro posto gli altri indagati. Il dirigente massimo dell’assessorato Ambiente Edo Bernini, ex capo dei vigili urbani di Rignano sull’Arno, la sindaca del Pd Giulia Deidda, il consigliere dem Andrea Pieroni che siede nell’assemblea toscana.<\/p>\n <\/p>\n Oltre alla defenestrazione di Gori, l’altra novit\u00e0 che scaturisce dalla notizia dell’inchiesta \u00e8 il ritiro del famoso emendamento scottante al centro del filone d’inchiesta sul rapporto tra imprenditori e politici. Era stato approvato dal consiglio regionale toscano, allora presieduto da Eugenio Giani, il 26 maggio 2020.<\/p>\n <\/p>\n Si \u00e8 corso ai ripari: e cos\u00ec la proposta di legge 32<\/strong> con \u00abdisposizioni in materia di depurazione a carattere prevalentemente industriale\u00bb va ad abrogare l’articolo 12 della legge regionale 32 del 2020<\/strong> e apporta modifiche all\u2019articolo 13 bis della legge regionale 20 del 2006<\/strong>, oggetto dell’emendamento in questione che puntava a sottrarre il consorzio Aquarno di Santa Croce sull’Arno dall\u2019obbligo di sottoporsi alla procedura di autorizzazione di integrazione ambientale (Aia). Lo stesso articolo era stato poi impugnato dalla Corte costituzionale. In particolare il testo approvato toscana modifica i commi 1, 6, 7 e 8 dell’articolo 13 bis della legge regionale 20 del 2006<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n L\u2019emendamento scottante era stato proposto da quattro consiglieri regionali del Pd: Andrea Pieroni<\/strong> (indagato perch\u00e9, secondo le accuse, in cambio della proposta di modifica della legge avrebbe ricevuto un sostegno per la campagna elettorale), Antonio Mazzeo, Enrico Sostegni e Alessandra Nardini (non indagati). Delle nuove disposizioni legislative si era parlato in commissione ambiente nel marzo 2020 \u00absenza fare accenno alcuno all\u2019emendamento\u00bb ha ricordato Paolo Marcheschi, allora consigliere regionale di Fratelli d\u2019Italia. Poi il silenzio fino alla fine di maggio 2020 quando la legge \u00e8 arrivata in aula con \u00abla sorpresa\u00bb dell\u2019emendamento fino \u00abad allora sconosciuto e non dibattuto\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Secondo il presidente della Toscana Eugenio Giani<\/strong> \u00abquell’emendamento non ha mai avuto effetto\u00bb e quindi, in quanto sotto il giudizio della Corte costituzionale, andava tolto subito dall’ordinamento toscano. Non ha pensato cos\u00ec l’opposizione di centrodestra che ha evidenziato come Giani \u00abvolesse nascondere la polvere sotto il tappeto\u00bb, ma \u00abla sostanza non si cancella con un colpo di spugna\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”948″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]L’ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi<\/strong> \u00e8 stato ascoltato dalla commissione regionale sulle infiltrazioni mafiose presieduta dalla leghista Elena Meini<\/strong>. Ha ricordato di aver incontrato Andrea Pieroni nell’ottobre 2019 e di avergli detto espressamente che il governo avrebbe stoppato l’emendamento. Poi tutto si \u00e8 fermato causa pandemia, ma l’emendamento \u00e8 saltato nuovamente fuori e viene riproposto, portandolo in consiglio regionale \u00abin modo un po\u2019 subdolo e senza che lo sapessi\u00bb ha sottolineato l’ex governatore. \u00ab\u00c8 stato un errore politico anche da chi non ha votato o \u00e8 stato zitto\u00bb ha evidenziato Rossi.<\/p>\n <\/p>\n Da Erica Mazzetti<\/strong>, deputata pratese di Forza Italia, \u00e8 partita la richiesta di istituire una commissione d’inchiesta parlamentare. Mentre si attende la calendarizzazione, lancia un appello a tutti gli schieramenti perch\u00e9 la richiesta vada a buon fine: \u00abSi tratta di una vicenda drammatica \u2013 dice \u2013 danni alla vita delle persone, dell’ambiente, danni che dobbiamo ancora quantificare, e danni di immagine a un distretto produttivo che deve confrontarsi con un mercato globale. Stanno emergendo gravissime infiltrazioni delle cosche, attratte dal business dei rifiuti. Invito per tutto quei i colleghi a mettere da parte le appartenenze politiche e collaborare affinch\u00e9 si faccia piena chiarezza e si lavori insieme per evitare problemi simili con il ciclo dei rifiuti. Non \u00e8 la mia commissione d’inchiesta<\/strong>, \u00e8 un atto dovuto a tutti i danneggiati\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row]<\/p>\n<\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":" [vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1647512691437{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-content\/uploads\/sites\/8\/2022\/03\/qn_tentacoli_cover-hp-3a.png?id=1064) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”985″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text] Tentacoli: la mafia in Toscana [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”24px”][vc_column_text] Gli affari criminali, il business dei rifiuti, l’assalto al territorio [\/vc_column_text][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no”…<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"parent":0,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"full_width.php","meta":{"footnotes":""},"class_list":["post-588","page","type-page","status-publish","hentry"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/588","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=588"}],"version-history":[{"count":83,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/588\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":1066,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/588\/revisions\/1066"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=588"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}\u00a0Il porto di Livorno, rampa di lancio del crimine organizzato<\/h2>\n
Un hub formidabile nel cuore del Mediterraneo<\/h3>\n
“Hanno sotterrato milioni di tonnellate di Keu
\nVeleni mescolati con altri rifiuti e rivenduti”<\/h2>\nIl comandante del nucleo ambientale dell\u2019Arma: \u201cQuesta sostanza passa dai terreni alle falde acquifere. Valori di legge superati 50 volte lungo la strada 429 e nell\u2019Aretino\u201d<\/h3>\n
\n\u00abPer adesso abbiamo prelevato campioni da 11 siti diversi. I pi\u00f9 recenti riguardano la strada provinciale 7, a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abNon spetta a noi stabilire se c\u2019\u00e8 stato, o ci sar\u00e0, un danno ambientale. Ma dai nostri prelievi \u00e8 emerso che in alcuni siti, come la strada regionale 429 nell\u2019Empolese, i valori hanno abbondantemente superato i limiti di legge, fino a 50 volte\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abNel diritto ambientale si applica un principio di precauzione, per cui non si possono stabilire oggi i potenziali danni di domani. Di certo c\u2019\u00e8 che esistono dei limiti di legge e quelli vanno rispettati\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abQuesta sostanza transita dai terreni alle falde e potrebbe arrivare fino ai pozzi dei cittadini. Non sappiamo se ci andr\u00e0, n\u00e9 quanto tempo nel caso impiegher\u00e0\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abI nostri prelievi hanno interessato solo la scarpata, dove sono state trovate ottomila tonnellate di keu. L\u2019investigatore deve trovare le prove del reato, e noi le abbiamo trovate. Ora i dati sono in mano all\u2019autorit\u00e0 amministrativa\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abUn\u2019operazione costosa, delicata e complessa\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abDipende dalle modalit\u00e0 di bonifica stabilite dall\u2019autorit\u00e0 amministrativa. A Pisa l\u2019Aeronautica \u00e8 stata molto efficace nel rimuovere subito il materiale dall\u2019aeroporto militare. Sono stati dei fulmini. Ma non tutti i terreni sono uguali, ognuno ha le sue caratteristiche\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abA mio avviso il controllo del territorio \u00e8 fondamentale per scoprire sistemi illeciti. E saper leggere i segnali \u00e8 importantissimo. Anche piccoli indizi come sversamenti, abbandoni, aziende che chiudono e poi riaprono sono avvisaglie fondamentali\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abSono fenomeni troppo diversi. S\u00ec, c\u2019\u00e8 il traffico di rifiuti finito con un interramento ma accomunare i due fenomeni rischia di essere un\u2019operazione superficiale\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abCredo che un\u2019imprenditoria sana abbia la possibilit\u00e0 di difendersi dalle infiltrazioni. Utilizzo sempre una metafora: un rifiuto che esce fuori dai binari della legge per cercare delle scorciatoie, \u00e8 un rifiuto che si espone sempre all\u2019attacco dei pirati. Le scelte politiche sono mirate a difendere grossi comparti industriali. Dall\u2019inchiesta \u00e8 emerso che il problema non sono le concerie ma i vertici. All\u2019eccellenza industriale deve essere affiancata una sana gestione dei rifiuti\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abSi tratta di reati di natura imprenditoriale, presuppongono quindi un ingente spostamento di denaro. Il modo migliore per prevenire \u00e8 avere un controllo capillare del territorio. E laddove non arrivano le pattuglie, diventa fondamentale l’aiuto dei cittadini. Il loro senso di appartenenza e di rispetto per la legalit\u00e0 e l’ambiente \u00e8 una risorsa cruciale per contrastare gli ecoreati\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”zonaGrigia”][vc_column][vc_separator type=”normal”][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\nTra gli indagati dirigenti e politici<\/h2>\n
I\u00a0contatti, le cene, i favori per ottenere vantaggi<\/h3>\n