{"id":853,"date":"2022-02-14T18:17:29","date_gmt":"2022-02-14T17:17:29","guid":{"rendered":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/?page_id=853"},"modified":"2022-03-17T11:26:35","modified_gmt":"2022-03-17T10:26:35","slug":"le-voci-della-lotta","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/le-voci-della-lotta\/","title":{"rendered":"Le voci della lotta"},"content":{"rendered":"
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1647512781750{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-content\/uploads\/sites\/8\/2022\/03\/qn_tentacoli_cover-sezione.jpg?id=1067) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”1014″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text]<\/p>\n
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[\/vc_column_text][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_class=”inline-menu” z_index=””][vc_column][vc_raw_html]JTVCbWVudSUyMG5hbWUlM0QlMjJNYWZpYVRvc2NhbmElMjIlNUQ=[\/vc_raw_html][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=”” el_class=”accordion-indice-articoli”][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space]
[\/vc_column_text] <\/div>\n<\/div><\/div>[\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_separator type=”normal”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTIyJTIyJTIwZGF0YS12aWRlbyUzRCUyMng4NzZlbzclMjIlMjBkYXRhLXBhcmFtcyUzRCUyN2N1c3RvbUNvbmZpZyU1QmN1c3RvbVBhcmFtcyU1RCUzRGFkdm9uJTI3JTNFJTNDJTJGc2NyaXB0JTNF[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”pauraMorire” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\n
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[\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n
di Alessandro Pistolesi<\/p>\n
[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Keu<\/strong>: tre lettere, un incubo. \u00c8 cos\u00ec che la strada infinita \u2013 ci sono voluti 12,5 milioni di euro e anni di attese per completare l\u2019infrastruttura \u2013, \u00e8 diventata la strada dei veleni. Sotto l’asfalto della strada regionale 429, nel tratto che collega Empoli a Castelfiorentino<\/strong>, sarebbero state seppellite ottomila tonnellate di fanghi tossici provenienti dalle concerie di Santa Croce<\/strong>. Keu, appunto. Un materiale che se non trattato nella maniera corretta pu\u00f2 diventare un serio pericolo per la salute e l’ambiente.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Due le richieste principali: la bonifica urgente e l\u2019allacciamento all\u2019acquedotto<\/strong>. \u00abAbbiamo fiducia nelle istituzioni locali e regionali che si sono impegnate in tutti i modi e si sono spese con parole positive e ottime intenzioni. Ma ora vogliamo che la nostra fiducia sia ripagata e chiediamo di stringere sui tempi, perch\u00e9 questa paura non \u00e8 pi\u00f9 sostenibile<\/strong>\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Simone Alderighi ha una piccola societ\u00e0 agricola lungo la 429<\/strong>, vicino al tratto incriminato. Per settimane ha avuto paura di vendere i suoi ortaggi e molti clienti all\u2019inizio si sono rifiutati di comprare quei prodotti. \u00abSiamo disarmati e arrabbiati<\/strong> \u2013 racconta \u2013. All\u2019inizio ci siamo sentiti abbandonati, il silenzio della politica \u00e8 stato assordante, poi sono arrivate le rassicurazioni. Speriamo davvero che tutto possa tornare alla normalit\u00e0, ma per farlo la gestione dei rifiuti pericolosi deve essere gestita in piena trasparenza. Per vederci chiaro mi sono avvalso anche di uno studio esterno: ci hanno detto che prima di una possibile contaminazione della falda potrebbero volerci anni<\/strong>. Ma gli anni passano in fretta<\/strong> e i produttori non possono pi\u00f9 vivere con questa paura\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”920″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”coscheSoldi”][vc_column][vc_separator type=”normal”][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n di Giovanni Spano<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Renato Scalia, fa parte dell’ufficio di presidenza della Fondazione Caponnetto<\/strong> ed \u00e8 consulente per questa legislatura della Commissione parlamentare antimafia. Ex poliziotto, gi\u00e0 nella scorta di Caponnetto, ha poi lavorato alla Digos e alla Dia. Ora questa esperienza sociologica.<\/p>\n <\/p>\n \u00abMi sono avvicinato alla Fondazione Caponnetto perch\u00e9 ne sentivo parlare male<\/strong>. Critiche velenose. Andai a leggere i report e corrispondevano al vero. All’epoca ero ancora in polizia, nella segreteria Silp-Cgil\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”874″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Lei parl\u00f2 di mafie in Toscana in tempi remoti, gi\u00e0 pi\u00f9 che sospetti, per\u00f2 non fu creduto\u2026<\/strong> <\/p>\n Prima c’erano state altre avvisaglie di idiosincrasia verso queste denunce?<\/strong> <\/p>\n Sottovalutazioni?<\/strong> <\/p>\n C’\u00e8 uno spostamento in Toscana?<\/strong> <\/p>\n Come si previene?<\/strong> <\/p>\n Ci crede o \u00e8 disincantato?<\/strong> [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n di Alessandro Pistolesi<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Un territorio ferito che chiede risposte<\/strong>. Da quando \u00e8 scoppiato lo scandalo keu, i residenti che abitano lungo la strada dei veleni si sono riuniti in assemblea permanente formando un organo plurale con all\u2019interno realt\u00e0 che da sempre si battono contro le mafie, come l\u2019Arci e l\u2019Anpi.<\/p>\n <\/p>\n \u00abSono anni che magistrati, associazioni del settore ed esperti denunciano infiltrazioni mafiose in Toscana \u2013 osservano i No keu \u2013. Politici e amministratori regionali hanno sempre confermato la pericolosit\u00e0 del fenomeno e promesso il massimo dell\u2019impegno a contrastarlo. Alla luce del fatto che intere aree toscane sono state inquinate con i peggiori veleni negli ultimi quattro anni<\/strong>, \u00e8 evidente che \u2013 volendo pensare bene \u2013 qualcosa non ha funzionato o \u00e8 stato sbagliato<\/strong>\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”829″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=””][vc_empty_space][vc_column_text]A scuotere il territorio \u00e8 stata soprattutto la presunta complicit\u00e0 di alcuni politici con il sistema illegale di smaltimento rifiuti. \u00ab\u00c8\u00a0necessario approfondire i legami che le organizzazioni mafiose hanno con imprenditori e politica<\/strong> \u2013 dice Valentina Papale dell\u2019Arci comitato territoriale Empolese Valdelsa Aps \u2013. Crediamo che una profonda revisione del sistema degli appalti pubblici sia ora inevitabile. Cogliere le trasformazioni della societ\u00e0 mafiosa e la sua capacit\u00e0 di contaminare qualsiasi settore della nostra quotidianit\u00e0 \u00e8 indispensabile per sconfiggerla definitivamente\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n E sullo scandalo keu ci sono ancora troppi punti oscuri. \u00abDa un lato restano da appurare tutte le responsabilit\u00e0 giuridiche e individuali<\/strong>, compito che spetta senz\u2019altro alla magistratura \u2013 continuano i No keu \u2013. Dall\u2019altro ci sono le responsabilit\u00e0 politiche<\/strong>, su cui i partiti interessati tacciono. C\u2019\u00e8 la volont\u00e0 di far passare l\u2019accaduto come un errore all\u2019interno di un sistema (quello della commistione fra pubblico e privato) che funziona. La nostra posizione \u00e8 opposta: questo sistema rende le infiltrazioni mafiose e la speculazione ai danni dei cittadini dei fattori endemici<\/strong>. Inoltre ci sono ancora molte perplessit\u00e0 sul piano di caratterizzazione e messa in sicurezza dell\u2019area, che tarda ad arrivare e su cui i residenti ricevono informazioni frammentate e tardive\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Dopo varie iniziative, manifestazioni, confronti con le istituzioni, ricerche e denunce, l\u2019assemblea permanente non ha intenzione di mollare: \u00abLa nostra azione si \u00e8 concentrata anche sulla creazione di reti con altre realt\u00e0 toscane di lotta sul fronte ambientale e non solo. Stiamo costruendo un coordinamento regionale di tutte le vertenze presenti in Toscana<\/strong>, che sviluppi proposte alternative all\u2019attuale sistema di gestione\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”mafiaMale”][vc_column][vc_separator type=”normal”][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”22px”][vc_column_text]<\/p>\n di Giovanni Spano<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]\u00abL’autorit\u00e0 giudiziaria \u00e8 l’antimafia del giorno dopo. Ma occorre che anche qui in Toscana si sviluppi l’antimafia del giorno prima<\/strong>. A livello politico sociale intendo. Mi rivolgo a tutte le Istituzioni, Giani in primis\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Salvatore Calleri, catanese, da molti anni a Firenze, \u00e8 il presidente della Fondazione Caponnetto<\/strong>, intitolata alla memoria del grande magistrato fiorentino che vol\u00f2 a Palermo da procuratore e con Falcone e Borsellino condusse in porto il maxiprocesso. Pagina storica della lotta alla mafia. La Fondazione \u00e8 un osservatorio sulla criminalit\u00e0 organizzata. Progressivamente ha assunto importanza e considerazione. Lancia “red alert” sulle infiltrazioni mafiose. Organizza convegni. Pubblica report senza sconti.<\/p>\n <\/p>\n \u00abLa fondammo io e mia moglie nel 2003, con la vedova Caponnetto, sei mesi dopo la morte del giudice<\/strong>, nel giugno di quell’anno. Ma io mi occupo di mafia, credo di poter dire di lotta alla mafia fin dal ’91. Nel 2011 ho cominciato a fare dei report per l’allora governatore Claudio Martini. Lo scopo? Far s\u00ec che la lotta alla mafia non si facesse solo al Sud, che ci fosse una visione e nazionale e internazionale\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZnZW8uZGFpbHltb3Rpb24uY29tJTJGcGxheWVyJTJGeDd0bjIuanMlMjclMjBkYXRhLXZpZGVvJTNEJTI3eDg3d3UzciUyNyUyMGRhdGEtcGFyYW1zJTNEJTI3Y3VzdG9tQ29uZmlnJTVCY3VzdG9tUGFyYW1zJTVEJTNEYWR2b24lMjZtdXRlJTNEZmFsc2UlMjclM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[\/vc_raw_html][vc_empty_space][vc_column_text]Come venne accolta la Fondazione?<\/strong> <\/p>\n Parlava dell’antimafia del giorno prima\u2026<\/strong> <\/p>\n Le vostre analisi?<\/strong> <\/p>\n Fate polemica?<\/strong> [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”872″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=””][vc_empty_space][vc_column_text]Avete allargato e approfondito le conoscenze. Allargato gli interessi, chiamiamoli cos\u00ec.<\/strong> <\/p>\n Ora i riconoscimenti superano diffidenza e poca considerazione?<\/strong> <\/p>\n Calleri, la mafia \u00e8 variegata\u2026<\/strong> <\/p>\n Ma la Toscana ha o comunque pu\u00f2 produrre antidoti e anticorpi sufficienti per contenere queste infiltrazioni?<\/strong> <\/p>\n A proposito: le difficolt\u00e0 economiche preesistenti aggravate dalla pandemia\u2026<\/strong> [vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1647512781750{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-content\/uploads\/sites\/8\/2022\/03\/qn_tentacoli_cover-sezione.jpg?id=1067) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”1014″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text] Tentacoli: la mafia in Toscana [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”24px”][vc_column_text] Gli affari criminali, il business dei rifiuti, l’assalto al territorio [\/vc_column_text][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no”…<\/p>\n","protected":false},"author":11,"featured_media":0,"parent":0,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"full_width.php","meta":{"footnotes":""},"class_list":["post-853","page","type-page","status-publish","hentry"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/853","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/users\/11"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=853"}],"version-history":[{"count":30,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/853\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":1070,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/853\/revisions\/1070"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=853"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}
\nSecondo l’Antimafia di Firenze queste ceneri inquinanti sono finite in cantieri e terreni di mezza Toscana, nell’ambito di un giro illecito di rifiuti che coinvolgerebbe anche la ‘ndrangheta. Dai risultati dei prelievi effettuati dalla Procura emerge che in alcuni casi i valori di cromo sono di 50 volte superiori ai limiti di legge.<\/strong> Numeri altissimi, che fanno venire i brividi. S\u00ec, perch\u00e9 ci sono famiglie e cittadini che questi veleni li hanno subiti. E continuano a subirli. Ogni giorno convivono con la paura. Non usano pi\u00f9 l’acqua del rubinetto che proviene dal pozzo. Si lavano i denti con la minerale comprata al supermercato<\/strong>.<\/span><\/p>\n
\nCome Dario Mandriani<\/strong>, ingegnere, una moglie e due figli piccoli. Ha acquistato casa solo da pochi anni. Mai si sarebbe immaginato di trovarsi a vivere a 70 metri dalla strada dei veleni.
\n<\/span>[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZnZW8uZGFpbHltb3Rpb24uY29tJTJGcGxheWVyJTJGeDd0bjEuanMlMjclMjBkYXRhLXZpZGVvJTNEJTI3eDg3d3RzbCUyNyUyMGRhdGEtcGFyYW1zJTNEJTI3Y3VzdG9tQ29uZmlnJTVCY3VzdG9tUGFyYW1zJTVEJTNEYWR2b24lMjZtdXRlJTNEZmFsc2UlMjclM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[\/vc_raw_html][vc_empty_space][vc_column_text]\u00abLa nostra vita \u00e8 cambiata<\/strong> \u2013 racconta Dario \u2013, fin da subito ci hanno attanagliato grosse paure. La paura di cucinare, di bere e lavare i nostri figli con l\u2019acqua tossica \u00e8 insostenibile<\/strong>\u00bb. I primi controlli di Arpat sui pozzi privati hanno dato esito negativo. \u00abAll\u2019inizio le analisi sono state condotte in maniera abbastanza diffusa \u2013 riprende Dario \u2013. Un secondo controllo \u00e8 stato svolto in estate, un terzo a dicembre. Ma di queste ultime analisi aspettiamo ancora i risultati. Vengono monitorati a campione solo alcuni pozzi, confidando nel fatto che la falda sia sempre la stessa\u00bb.<\/p>\n“Le cosche migrano dove possono fare soldi”<\/h2>\n
Renato Scalia, l\u2019uomo che fece parte della scorta di Caponnetto: \u201cLa politica ha sottovalutato il fenomeno. La lotta al crimine dev\u2019essere continua\u201d<\/h3>\n
\n\u00abNel 2014, ad Arezzo, sono con l’allora presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi. Il fatto crea scalpore. Vengo convocato dai carabinieri come persona informata dei fatti. Sembrava che raccontassi chiss\u00e0 cosa… Ma i report non erano smentibili, erano basati sull’analisi di varie operazioni di polizia. Noi scriviamo dopo uno studio attento dei fatti. Allora io porto gli atti al convegno e succede il pandemonio. Parlare di queste problematiche crea problemi. Anche al nostro interno. Sul mio posto di lavoro. “Dove sta la mafia?” mi apostrof\u00f2 un ex questore di Firenze, che pure \u00e8 stato un grande poliziotto. Eppure erano cose acquisite dalla Dia. Insomma una settimana dopo quel convegno di Arezzo mi chiamano i Carabinieri, per decisione dell’allora procuratore di Arezzo. Mi prendono a verbale loro. Spiego che non parlo di cose inventate da me, ma di riscontri reperiti su “fonti aperte”. Cito ad esempio il duplice omicidio di due fratelli calabresi nell’Aretino. Proprio nella provincia in cui si nega la presenza di “tracce” mafiose\u00bb.<\/p>\n
\n\u00ab2013, presento il primo rapporto a Palazzo Vecchio, c’\u00e8 anche il presidente del Senato dell’epoca, anche lui sostiene che non si raccontavano balle. Per\u00f2 i detrattori non mancano. Ricordo gli allora presidente di ANCI Toscana e sindaco di Prato critici su quanto denuncio. E cio\u00e8 che la Camorra sversa in Toscana. Una realt\u00e0, non chiacchiere. Con mediazioni di personaggi eccellenti, per cos\u00ec dire, protagonisti di anni tragici della Storia italiana e sovente al centro di inchieste giudiziarie. Per farla breve: ci attaccano e viene presentata una interrogazione parlamentare contro la procura nazionale antimafia\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abCe ne sono state sempre. Prendiamo un esempio recente, calzante, grave la ‘ndrina calabrese di Cutro che fa capo a Nicolino Grande Aracri. Dal nostro centro operativo Dia andiamo a Reggio Emilia. Certi segnali inequivocabili, devono essere rappresentati. Ma forse restano cosa morta. Ecco: quella cosca diventa forte, anzi lo era gi\u00e0, anche al Nord, proprio per sottovalutazione del fenomeno. Della sua pericolosit\u00e0. Nel 2009 il prefetto di Reggio Emilia emette diversi provvedimenti interdittivi, la sua azione \u00e8 incisiva. Scoppia lo scandalo con relativo processo Aemilia\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abPerch\u00e9 ora ci sono segnali tangibili di uno spostamento in Toscana? Perch\u00e9 le mafie seguono il corso degli eventi, in puro stile imprenditoriale migrano laddove possono sviluppare attivit\u00e0. Si muovono con personaggi di spessore. Sono indicativi in Toscana i casi di Gianluca Sarcone, una condanna a 14 anni in Appello. Penso ad Alfonso Diletto arrestato a Massa. In quella provincia, ne ho gi\u00e0 parlato, c’\u00e8 una “locale” di riferimento. La “locale” \u00e8 la struttura che raggruppa pi\u00f9 ‘ndrine. E vicino, a La Spezia, ci sono i Romeo-Siviglia: una presenza che \u00e8 frutto di un accordo\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abBisogna fare monitoraggio continuo, analisi, non possiamo aspettare che il tumore diventi dirompente. La cosca Grande Aracri \u00e8 diventata cos\u00ec forte per disattenzione. Come i Casamassima, nel Lazio. Per molti non erano nessuno, solo i galoppini della banda della Magliana. La politica si \u00e8 piegata e la magistratura li ha a lungo sottovalutati. Ora che i Casamassima sono sotto attacco si stanno spostando al nord per fare “acquisizioni”\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abIo sono romano, trapiantato qui dal 1980. Sono innamorato della Toscana. Ma la classe politica non si interessa della cosa. E questa disattenzione porta anche alla assuefazione da parte dei cittadini. Invece bisogna lottare\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”mafiaSola”][vc_column][vc_separator type=”normal”][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=”” el_id=”mafiaSola”][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]<\/p>\nLa mafia non agisce da sola: la politica deve rispondere<\/h2>\n
La rabbia dei comitati No Keu: “Se intere aree toscane sono state inquinate significa che qualcosa non ha funzionato. Occorre una profonda revisione del sistema degli appalti pubblici”<\/h3>\n
La mafia \u00e8 il male, alla Toscana servono pi\u00f9 anticorpi<\/h2>\n
Salvatore Calleri della Fondazione Caponnetto: \u201cSbagliato minimizzare, bisogna ritrovare la forza della denuncia\u201d<\/h3>\n
\n\u00abCi sono sempre anche quelli che non volevano che la Fondazione esistesse. No, mai discorsi diretti: lo capivamo da certe sfumature… Mi davano del pazzo: ma sempre dietro le spalle. Eppure a Firenze c’erano state le stragi del Rapido 904, dei Georgofili. E la tentata strage di via Toscanini, un palazzo intero. Non lo ricorda nessuno, eppure. Per fortuna ci furono solo feriti. Altro che esplosione di una caldaia\u2026\u00bb<\/p>\n
\n\u00abTroppo a lungo ci sono state superficialit\u00e0 politica, sociale, una responsabilit\u00e0 collettiva nel non prendere coscienza di questa realt\u00e0, nel non volerla affrontare. In alcuni casi in malafede, altri no. La Fondazione oltre a portare avanti il “Progetto sentinelle”, con interventi nelle scuole, si \u00e8 impegnata e specializzata nell’analisi del fenomeno mafioso. Su che cosa fa e far\u00e0 la Mafia: la lotta del giorno prima, appunto\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abSette-otto anni fa noi parlavamo di sversamento di rifiuti, ad esempio. Prendiamo la recente indagine sul keu, lo smaltimento illegittimo e pericoloso dei fanghi del distretto conciario. Una operazione condotta in modo eccellente dalla Direzione distrettuale antimafia fiorentina, col pieno successo operativo di forze dell’ordine e procura. Ma dal punto di vista sociale essa rappresenta un insuccesso. Mi spiego: nel 2016 la Fondazione Caponnetto lanci\u00f2 un allarme forte su qualcosa di simile a Palaia, nel Pisano. Tra poco inizier\u00e0 il processo su quella vicenda. Per\u00f2 sul momento nessuno ci dette retta. Neppure le associazioni di categoria. Poi l’abbiamo visto\u2026\u00bb<\/p>\n
\n\u00abIl nostro compito \u00e8 questo. La denuncia. Ma ci consideriamo, siamo sempre al servizio delle Istituzioni. No, non vogliamo fare polemica e di certo non ci sostituiamo alle forze dell’ordine, figurarsi. Le sosteniamo cos\u00ec come sosteniamo la magistratura\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abNel 2013 con la Fondazione “Mediterraneo” nasce l’associazione che studia fenomeni di mafia e anche di terrorismo, quello jihadista. Si chiama “Omcom”, Osservatorio Mediterraneo sulla criminalit\u00e0 organizzata, cura la parte analitica\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abFatichiamo, abbiamo poche risorse. Di positivo c’\u00e8 la comprensione di un sistema. Da pi\u00f9 parti ci sollecitano ad andare avanti. Anche per evidenziare e valorizzare il lavoro delle nostre forze dell’ordine. Io ritengo il nostro un Paese che nel contrasto alle mafie \u00e8 pi\u00f9 strutturato rispetto ad altri. Penso alla Germania ad esempio. Noi come strumenti di lotta siamo messi meglio\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abInfatti negli anni la Fondazione non ha parlato solo delle mafie italiane. Ma anche di quella cinese, albanese, nigeriana. Abbiamo sempre fatto propri segnali precisi rilevati dalle forze investigative e rilanciato, anticipato la diffusione delle notizie. La recente vicenda dei 350 ettari sequestrati a Chiusdino a due imprenditori calabresi, \u00e8 allarmante. Ci sono legami comprovati con una delle ‘ndrine calabresi pi\u00f9 temibili, quella dei Grande Aracri. Chiusdino \u00e8 una sorta di spada nella roccia\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abSperavo li avesse. Scopriamo invece che al momento non li ha. Ha abbassato la guardia. C’\u00e8 ancora la tendenza a minimizzare, a sorvolare, per il quieto vivere. A non voler affrontare il problema in maniera seria. Mi riferisco al mondo della politica, ma anche a quello giudiziario. Ci siamo cullati sugli allori della regione bella, isola felice. Invece la mafia c’\u00e8. \u00c8 come un virus che si adatta, muta. Una sorta di Covid\u00bb.<\/p>\n
\n\u00abHanno fatto da acceleratore a certi inserimenti. La mafia ha sempre liquidit\u00e0, ingente, vuole riciclare e ricicla, traffica in droga. Ma la Toscana \u00e8 appetita anche da societ\u00e0 e personaggi provenienti dall’Est Europa. Oligarchi o ex oligarchi. O dall’America latina. Non \u00e8 detto che tutti siano investitori sporchi, questo no. Ma bisogna conoscere tutto, analizzare tutto, censire tutto. O almeno, il pi\u00f9 possibile. Bisogna capire una volta per tutte che l’autorit\u00e0 giudiziaria \u00e8 l’antimafia del giorno dopo. A questo proposito plaudo alla strepitosa relazione del procuratore generale Marcello Viola. Ma bisogna sviluppare l’antimafia del giorno prima, a livello politico sociale. Mi rivolgo allora a tutte le Istituzioni. Giani in primis. Precisando, ci tengo a dirlo, che noi siamo politicamente trasversali\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_raw_html]JTNDaWZyYW1lJTIwdGl0bGUlM0QlMjJMYSUyMG1hcHBhJTIyJTIwYXJpYS1sYWJlbCUzRCUyMk1hcCUyMiUyMGlkJTNEJTIyZGF0YXdyYXBwZXItY2hhcnQta0lOMFAlMjIlMjBzcmMlM0QlMjJodHRwcyUzQSUyRiUyRmRhdGF3cmFwcGVyLmR3Y2RuLm5ldCUyRmtJTjBQJTJGNiUyRiUyMiUyMHNjcm9sbGluZyUzRCUyMm5vJTIyJTIwZnJhbWVib3JkZXIlM0QlMjIwJTIyJTIwc3R5bGUlM0QlMjJ3aWR0aCUzQSUyMDAlM0IlMjBtaW4td2lkdGglM0ElMjAxMDAlMjUlMjAlMjFpbXBvcnRhbnQlM0IlMjBib3JkZXIlM0ElMjBub25lJTNCJTIyJTIwaGVpZ2h0JTNEJTIyNzA5JTIyJTNFJTNDJTJGaWZyYW1lJTNFJTNDc2NyaXB0JTIwdHlwZSUzRCUyMnRleHQlMkZqYXZhc2NyaXB0JTIyJTNFJTIxZnVuY3Rpb24lMjglMjklN0IlMjJ1c2UlMjBzdHJpY3QlMjIlM0J3aW5kb3cuYWRkRXZlbnRMaXN0ZW5lciUyOCUyMm1lc3NhZ2UlMjIlMkMlMjhmdW5jdGlvbiUyOGUlMjklN0JpZiUyOHZvaWQlMjAwJTIxJTNEJTNEZS5kYXRhJTVCJTIyZGF0YXdyYXBwZXItaGVpZ2h0JTIyJTVEJTI5JTdCdmFyJTIwdCUzRGRvY3VtZW50LnF1ZXJ5U2VsZWN0b3JBbGwlMjglMjJpZnJhbWUlMjIlMjklM0Jmb3IlMjh2YXIlMjBhJTIwaW4lMjBlLmRhdGElNUIlMjJkYXRhd3JhcHBlci1oZWlnaHQlMjIlNUQlMjlmb3IlMjh2YXIlMjByJTNEMCUzQnIlM0N0Lmxlbmd0aCUzQnIlMkIlMkIlMjklN0JpZiUyOHQlNUJyJTVELmNvbnRlbnRXaW5kb3clM0QlM0QlM0RlLnNvdXJjZSUyOXQlNUJyJTVELnN0eWxlLmhlaWdodCUzRGUuZGF0YSU1QiUyMmRhdGF3cmFwcGVyLWhlaWdodCUyMiU1RCU1QmElNUQlMkIlMjJweCUyMiU3RCU3RCU3RCUyOSUyOSU3RCUyOCUyOSUzQiUzQyUyRnNjcmlwdCUzRQ==[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row]<\/p>\n<\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"