{"id":938,"date":"2022-02-23T18:25:09","date_gmt":"2022-02-23T17:25:09","guid":{"rendered":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/luciodalla\/?page_id=938"},"modified":"2022-03-17T14:23:42","modified_gmt":"2022-03-17T13:23:42","slug":"ilsistemasiena","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/ilsistemasiena\/","title":{"rendered":"Il Sistema Siena"},"content":{"rendered":"
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1647508293710{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-content\/uploads\/sites\/13\/2022\/03\/bassa-1.jpg?id=1369) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”686″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text]<\/p>\n
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[\/vc_column_text] <\/div>\n<\/div><\/div>[\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space][vc_separator type=”normal”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Monte-dei-Paschi-Prestiti” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n
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Con l\u2019esaltazione di Giuseppe Mussari come banchiere perno del sistema, eletto per acclamazione a giugno 2010 presidente dell\u2019Abi. Assieme agli inni del “modello Siena”, piccola citt\u00e0 diventata capitale finanziaria.<\/p>\n <\/p>\n Valga per tutti il titolo del Corriere della Sera<\/em> (evidenziato nel libro di Pietraserena, “Mps: cronaca di un disastro annunciato”) che recitava: \u00abMps, blitz su Antonveneta. Via alla terza banca italiana. Il Santander vende per 9 miliardi. E Siena batte l\u2019offerta di Bnp Paribas. Aumento di capitale da 4,5 miliardi per l\u2019acquisizione. La Fondazione non diluir\u00e0 la quota\u00bb. Un riassunto didascalico di tutti gli errori che hanno contrassegnato quell\u2019affare sciagurato<\/strong>. Dal prezzo che balz\u00f2 a 17 miliardi per i soldi da ridare a Abn Amro alla ostinazione della Fondazione Mps di non scendere sotto la quota totem del 50,1 percento della banca.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Come a bordo del Titanic dopo l\u2019urto con l\u2019iceberg, anche a Siena si continuava a ballare<\/strong>. Il 21 gennaio 2008 il cda della banca deliber\u00f2 di finanziare l\u2019acquisizione di Antonveneta mediante \u00abun aumento di capitale in opzione agli azionisti per un controvalore di 5 miliardi di euro, l\u2019emissione di nuove azioni per un miliardo, al servizio di strumenti innovativi di capitale, l\u2019emissione di obbligazioni subordinate per 2 miliardi, un finanziamento ponte per 1,95 miliardi da ripagare mediante la cessione di asset non strategici\u00bb. Nel menu c\u2019\u00e8 tutto, dal prestito Fresh sul quale Banca d\u2019Italia accese subito i riflettori, alla vendita di asset non strategici che comprendono il tentativo infruttuoso di cedere Banca Toscana.<\/p>\n <\/p>\n Eppure Banca d\u2019Italia il 17 marzo 2008, a firma del governatore Mario Draghi, autorizza l\u2019affare<\/strong>: \u00abNon risulta in contrasto con il principio della sana e prudente gestione\u00bb. Il prezzo ufficiale resta ancora 9 miliardi. All\u2019assemblea del dicembre 2008 sul primo aumento di capitale fino a 5 miliardi, il presidente Mussari si dice \u00absicuro che Antonveneta non abbia in pancia cose strane. Abbiamo fatto una due diligence<\/em>, dalla quale \u00e8 emerso che Antoveneta ha un attivo composto principalmente da crediti… e non possiede prodotti finanziari particolarmente sofisticati\u00bb. La modalit\u00e0 bipolare, stile “Dottor Jekyll e Mister Hide”, continua per altri anni.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1204″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]La Mens Sana Montepaschi inanella sette scudetti consecutivi nel basket, il Siena sponsorizzato Montepaschi gioca stabilmente in serie A. Nel 2011 viene lanciata anche una griffe di moda, con vino, abbigliamento e accessori vari con il brand 1472. Dietro le quinte il management della banca, guidato dal dg Antonio Vigni, dopo aver ristrutturato a dicembre 2008 il derivato Santorini con Deutsche Bank, nel 2009 vende i titoli Alexandria a Nomura, che in cambio spalma le perdite su un arco di trent\u2019anni. \u00c8 il famoso affare con Sadeq Sayeed, che registra Mussari mentre gli chiede \u00abavete capito cosa state firmando, vero?\u00bb. E anche stavolta lo sventurato rispose. Poi la banca prenota 1,9 miliardi di Tremonti Bond, promettendo il rimborso nel 2010. Bankitalia si sveglia e intensifica la vigilanza sulla liquidit\u00e0 del Monte.<\/p>\n <\/p>\n Chiedendo nel 2010, dopo un\u2019ispezione, un aumento di capitale<\/strong>. Nel 2011 viene lanciata la ricapitalizzazione da 2 miliardi e la Fondazione la sottoscrive per la sua quota. Sul Monte “bipolare” si abbatte anche la tempesta finanziaria, dopo il crac Lehman Brothers. Lo spread vola a 580, il Monte fa incetta di titoli di Stato usando tutta la sua residua liquidit\u00e0. Ma la falla non viene tappata e il 12 gennaio 2012 si chiude l\u2019esperienza di Antonio Vigni alla direzione generale, iniziata nel 2006. Avr\u00e0 4 milioni di euro di buonuscita, al suo posto il Monte si affida a Fabrizio Viola<\/strong>.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Sistema-Siena” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]Mentre la Banca, e soprattutto il presidente Giuseppe Mussari, vengono osannati per il grande colpo di Antonveneta<\/strong>, a Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps, cominciano le epurazioni e si registrano le prime fratture nel sistema Siena. Come insegna Leonard Cohen \u00abc\u2019\u00e8 una crepa in ogni cosa, \u00e8 cos\u00ec che entra la luce\u00bb, bisogner\u00e0 aspettare la fine dei mandati sia di Mussari che del presidente della Fondazione Gabriello Mancini e del sindaco Maurizio Cenni, e poi la clamorosa sfiducia in consiglio comunale contro il sindaco Franco Ceccuzzi, per squarciare il velo di silenzi e scoprire la parte oscura dei conti del Monte, sia Banca che Fondazione. \u00abLa Fondazione Mps? Un ente in libert\u00e0 vigilata. Siamo stati trattati come una municipalizzata dagli enti nominanti, non posso accettare di venire additato come unico responsabile del depauperamento della banca e del territorio\u00bb. Sono solo alcune delle frasi perentorie pronunciate da Gabriello Mancini il 9 agosto del 2013, il giorno della fine del suo mandato, dopo 12 anni da vice e da presidente della Fondazione Mps.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1205″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]La “testa di Mancini” \u00e8 l\u2019ultima a cadere<\/strong>; prima era toccato a quella di Ceccuzzi, sfiduciato dai consiglieri dell\u2019ex Margherita a maggio 2012, dopo solo un anno da sindaco per le proposte di nomine nel cda Mps; e poi a quella di Mussari, sostituito al Monte da Alessandro Profumo e all\u2019Abi costretto alle dimissioni per le rivelazioni sul caso dei derivati Mps.<\/p>\n <\/p>\n \u00abLa cosa che non rifarei da presidente \u2013 si sfog\u00f2 Gabriello Mancini \u2013 \u00e8 l\u2019aumento di capitale del 2011, per oltre un miliardo. Era per\u00f2 ineludibile, sia per le pressioni a livello nazionale, e poi per le istanze della comunit\u00e0 senese a non diluire la quota di partecipazione in Banca Mps\u00bb. Si torna al tabu 50,1 percento, che per\u00f2 era gi\u00e0 diventato un problema nel 2008, all\u2019epoca del primo aumento di capitale lanciato dal Monte dopo l\u2019acquisizione di Antonveneta. L\u2019estate di quell\u2019anno i vertici della Fondazione licenziarono il direttore finanziario Nicola Scocca, che fece causa. E defin\u00ec l\u2019operazione Antonveneta \u00abla madre di tutte le distruzioni di valore nel settore bancario\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Scocca contest\u00f2 la scelta di trovare i miliardi per il primo aumento di capitale<\/strong>, non cedendo azioni Mps, ma privandosi di tutte le altre partecipazioni di valore, come le quote di Cassa Depositi e Prestiti e altri asset pregiati. Meglio dare qualche cifra, prima di ridare la parola a Mancini. Banca Mps chiuse il bilancio 2008 con 922 milioni di euro di utili, il 2009 con 220,1 milioni, nel 2010 risal\u00ec a 985,5 milioni. Fino alla batosta del 2011, con la maxi perdita di 4 miliardi e 690 milioni di euro. La Fondazione Mps chiuse il 2009 con un avanzo di 62,5 milioni, poi tre bilanci in perdita: 2010, un rosso di 128,4 milioni, nel 2011 un disavanzo di 331,7 milioni, nel 2012 -193,7 milioni di euro. Non avendo altri gioielli di famiglia da vendere, per quel miliardo di nuovo aumento di capitale Palazzo Sansedoni mise in pegno le azioni Mps per farsi prestare da una dozzina di banche d\u2019affari quel miliardo. La caduta libera dell\u2019azione Mps, che precipit\u00f2 fino a 17 centesimi, bruci\u00f2 anche quell\u2019aumento di capitale.<\/p>\n <\/p>\n \u00abDopo 4,5 miliardi investiti nella banca e appena 165 milioni di dividendi incassati \u2013 rivel\u00f2 Gabriello Mancini, da ex presidente \u2013 la Fondazione \u00e8 stata ingannata dagli ex vertici di Banca Mps e dalle loro affermazioni rassicuranti<\/strong>. Le scelte sono state effettuate su dati poi risultati falsi e in adesione a una interpretazione rigida del concetto di controllo della Banca. Concezione vincolata anche alle forti istanze dell\u2019intera comunit\u00e0, che attribuivano valenza strategica al mantenimento di almeno il 50,1 percento del capitale. Solo dopo, e a crisi ormai conclamata, ci sono state clamorose folgorazioni. Ma conservo \u2013 fu l\u2019epilogo sferzante \u2013 i programmi elettorali del 2011 come ricordo\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Banca-Toscana” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][vc_column_text]Un tassello del suicidio finanziario del Monte dei Paschi dopo l\u2019acquisto di Antonveneta<\/strong> \u00e8 lo spreco di un marchio come Banca Toscana, l\u2019incapacit\u00e0 manageriale di far fruttare una \u00abriserva di valore\u00bb, come la definiva l\u2019ex direttore generale Divo Gronchi. Banca Toscana nasce ufficialmente nel 1930, negli anni \u201970 \u00e8 una controllata del gruppo Monte ed \u00e8 tra le prime 20 banche italiane per raccolta, nel 1986 si quota in Borsa e viene usata da Rocca Salimbeni non solo per formare i manager per la capogruppo, ma anche come serbatoio occupazionale. Banca Toscana pu\u00f2 assumere direttamente, al Monte si entra solo per concorso, anche se ci sono quote riservate, il 20 percento, ai senesi e ai figli dei dipendenti. Nel 1990 acquisisce il Banco di Perugia, nel 2000 la Banca Popolare della Marsica.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1207″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Gli anni d\u2019oro sono raccontati in uno spot tv con la cantante Irene Grandi e il conduttore Carlo Conti<\/strong>. Il marchio esce dai confini del Granducato, la campagna costa diversi miliardi di lire, ma d\u00e0 notoriet\u00e0 al brand. Il 28 febbraio 2003 le assemblee di Banca Mps, Bam e Banca Toscana approvano il progetto di fusione per incorporazione di Banca Toscana e Banca Agricola Mantovana. Che conservano marchi e filiali, oltre all\u2019autonomia. Tanto che a novembre 2005 la Banca Toscana ha 428 filiali anche nel centro sud dell\u2019Italia. Poi arriva l\u2019iceberg Antonveneta e nel 2008 il Monte offre a venti istituti il marchio Banca Toscana con 150 sportelli, offrendo diverse opzioni di acquisto. Il brand \u00e8 stimato in 100 milioni di euro, con gli sportelli si supera il miliardo, ma nessuno lo compra. Dal 30 marzo 2009 Banca Toscana viene inglobata nella Banca Mps. Il marchio \u00e8 ancora nella pancia della Rocca.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Il-riscatto-di-Morelli” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][vc_column_text]\u00abSono stato amministratore delegato di Banca Mps per 44 mesi, ho operato con tre governi e tre ministri dell\u2019Economia: prima Padoan, poi Tria, infine Gualtieri. A ognuno di loro ho messo a disposizione il mio mandato. Ora \u00e8 giunto il momento di tirare le somme e spiegare cosa ha fatto la banca in questi anni<\/strong>\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n \u00c8 il discorso d\u2019addio pronunciato da Marco Morelli nella primavera del 2020 quando dichiar\u00f2 la sua indisponibilit\u00e0 a continuare l\u2019incarico. Accompagn\u00f2 quelle parole con delle slide sui risultati ottenuti dalla Banca dal 2016 al 2019: il Cet1 passato dall\u20198,2 percento al 14,7 percento, la montagna di crediti deteriorati scesa da 45,8 a 12 miliardi, la raccolta commerciale diretta da 51,1 a 65,6 miliardi, i crediti alla clientela cresciuti del 10 percento a 78,8 miliardi, i dipendenti ridotti da 25.600 a 22 mila, le filiali da 2.032 a 1.422. Passaggi imposti dal piano di ristrutturazione, che obbligava il Monte a correre con gambe e braccia legati.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Nonostante i vincoli, quelli furono gli anni del riscatto e dell\u2019orgoglio ritrovato per il Monte dei Paschi di Stato<\/strong>. \u00ab\u00c8 stata un\u2019esperienza di tre anni e mezzo umanamente e professionalmente straordinaria \u2013 scrisse Morelli a fine febbraio \u2013. La Banca ha riconquistato il posto che merita sul mercato grazie al contributo di tutti i colleghi, del management e dei membri del cda, tutti coscienti che Mps \u00e8 un\u2019importante realt\u00e0 del Paese\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Questo mentre sulla Rocca si susseguivano bufere di inchieste, processi e persino i rimborsi da 300 milioni di euro per la storiaccia dei diamanti<\/strong>. Marco Morelli ritorn\u00f2 a Siena il 14 settembre 2016, cooptato dal cda presieduto da Massimo Tononi. Era stato nel gruppo Mps dal 2003 al 2010, vicedirettore generale. I processi e le inchieste hanno dimostrato che con l\u2019acquisizione di Antonveneta e l\u2019affaire derivati Morelli non c\u2019entrava. Mussari e Vigni non l\u2019avevano coinvolto nelle decisioni, se ne and\u00f2 nel 2010 in aperta rottura con i vertici. Oltre a tre ministri, Morelli ha avuto anche tre presidenti: prima Tononi, poi Alessandro Falciai, infine la prima presidente donna della Banca in 5 secoli e mezzo, Stefania Bariatti.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1208″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Quando arriv\u00f2, il tandem Tononi-Viola aveva gi\u00e0 lanciato il nuovo aumento di capitale da 5 miliardi di euro, imposto dalla Bce. I soci privati e il ministro Padoan, con il Mef che aveva gi\u00e0 il 4 percento di Mps, maturarono l\u2019idea che non poteva essere Viola a convincere il mercato a sottoscrivere altri 5 miliardi, ne aveva gi\u00e0 chiesti 8 con i precedenti aumenti. Serviva un nuovo manager per parlare con gli investitori. C\u2019erano trattative aperte con vari fondi, tra cui quello sovrano del Qatar. Ma il 4 dicembre 2016 il referendum sancisce la fine del Governo Renzi, e tutti i potenziali investitori, Qatar compreso, si tirano indietro. L\u2019aumento di capitale fallisce cos\u00ec.<\/p>\n <\/p>\n Comincia la nuova stagione del Monte dei Paschi di Stato<\/strong>: la banca senese fu la prima ad avere una ricapitalizzazione precauzionale, da 5,4 miliardi di euro, pi\u00f9 2,7 miliardi di bond subordinati convertiti in azioni, in base alla direttiva BRRD, alla quale si poteva accedere solo dopo aver esperito tutti i tentativi con il mercato. Il 23 dicembre lo Stato chiede l\u2019applicazione della direttiva, lancia la ciambella degli aiuti e la Consob toglie il Monte dal listino di Piazza Affari. Marco Morelli pulisce drasticamente i bilanci, accantona in 9 mesi 8,4 miliardi per erodere la montagna degli npl.<\/p>\n <\/p>\n Chiude i primi due bilanci con perdite pesanti<\/strong>, -3, 1 e -3,5 miliardi<\/strong>. Poi ritorna l\u2019utile nell\u2019anno successivo per 279 milioni. E avrebbe chiuso in utile anche il 2019 se il Governo non avesse cambiato le regole sulle Dta. Il successo pi\u00f9 importante del tandem Morelli-Bariatti \u00e8 aver rimotivato i dipendenti Mps, a fronte di 3.800 esuberi. E anche aver previsto dal 2018 che il Monte non avrebbe potuto camminare da solo. \u00abIl Mef sa cosa pensa il management delMonte. Una strada \u00e8 quella del consolidamento tra banche di simili dimensioni\u00bb confess\u00f2 Morelli nel maggio 2019 al nostro giornale. Il problema non era solo del Monte, ma di tutte le banche medie. Ubi, Banco Bpm e Bper cominciarono a giocare il loro risiko. Ubi \u00e8 stata acquisita da Intesa Sanpaolo, le altre sono ancora in ballo.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”grid” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=”” el_class=”accordion-indice-articoli”][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_single_image image=”1319″ img_size=”full” onclick=”custom_link” img_link_target=”_blank” qode_css_animation=”” link=”https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/covidfuturo\/”][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_single_image image=”1324″ img_size=”full” onclick=”custom_link” img_link_target=”_blank” qode_css_animation=”” link=”https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/mafiatoscana\/”][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_single_image image=”1330″ img_size=”full” onclick=”custom_link” img_link_target=”_blank” qode_css_animation=”” link=”https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/costaconcordia\/”][vc_empty_space][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row]<\/p>\n<\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":" [vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1647508293710{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-content\/uploads\/sites\/13\/2022\/03\/bassa-1.jpg?id=1369) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”686″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text] Il Sistema Siena [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”24px”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_class=”inline-menu”][vc_column][vc_raw_html]JTVCbWVudSUyMG5hbWUlM0QlMjJNYWluTWVudSUyMiU1RA==[\/vc_raw_html][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”grid” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row”…<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":1403,"parent":0,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"full_width.php","meta":{"footnotes":""},"class_list":["post-938","page","type-page","status-publish","has-post-thumbnail","hentry"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/938","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=938"}],"version-history":[{"count":19,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/938\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":1371,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/938\/revisions\/1371"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/media\/1403"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=938"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}Le prime fratture nel Sistema Siena<\/h2>\n
Le accuse di Mancini alla fine del mandato da presidente: \u00abTutti volevano mantenere il 50,1 percento della banca, siamo stati ingannati\u00bb<\/h3>\n
Banca Toscana, un miliardo sprecato<\/h2>\n
La messa in vendita poi finita in soffitta. Gli anni d’oro dello spot con Irene Grandi. Era\u00a0 \u00abuna riserva di valore\u00bb per la rocca<\/h3>\n
Il riscatto di Morelli: \u00abCos\u00ec ho restituito l’orgoglio ai dipendenti di Rocca Salimbeni\u00bb<\/h2>\n
\u00c8 stato amministratore delegato per 44 mesi, sotto tre governi. \u00abEsperienza straordinaria: la banca ha riconquistato il mercato\u00bb<\/h3>\n
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