{"id":1401,"date":"2022-05-16T18:09:43","date_gmt":"2022-05-16T16:09:43","guid":{"rendered":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/?page_id=1401"},"modified":"2022-05-18T16:54:01","modified_gmt":"2022-05-18T14:54:01","slug":"la-ripartenza","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/la-ripartenza\/","title":{"rendered":"La ripartenza"},"content":{"rendered":"
[vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1652883438767{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-content\/uploads\/sites\/19\/2022\/05\/reggiolo-danni-lecci-4.jpg?id=1535) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”1534″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text]<\/p>\n
[\/vc_column_text][vc_empty_space height=”88px” el_class=”mb-space”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_class=”inline-menu” z_index=””][vc_column][vc_raw_html]JTVCbWVudSUyMG5hbWUlM0QlMjJSaWZpdXRpVG9zY2FuYSUyMiU1RA==[\/vc_raw_html][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=”” el_class=”accordion-indice-articoli”][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space]
[\/vc_column_text] <\/div>\n<\/div><\/div>[vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_separator type=”normal”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Dopo-il-sisma” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n
[\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n
di Gabriele Bonfiglioli<\/p>\n
[\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][vc_column_text]In Emilia esiste un pre e un post sisma. Il post sisma \u00e8 fatto di lacrime, sudore e sogni.<\/strong> Storie di piccole e medie imprese, in un territorio storicamente ricco di ditte a conduzione familiare, che in pochi secondi hanno perso il lavoro di una vita. Storie di aziende che, messe in ginocchio dal terremoto, hanno saputo ricostruire e rimettersi in piedi.<\/p>\n <\/p>\n Ma cosa rappresent\u00f2, per il mondo imprenditoriale, il sisma del 2012?<\/strong> \u00abFu un disastro \u2013 ricorda Enrico Postacchini<\/strong>, presidente Confcommercio Emilia-Romagna<\/strong> \u2013. Forse ora ce ne siamo dimenticati, perch\u00e9 stiamo vivendo anni di tragedie ancora pi\u00f9 grandi, ma alcuni settori, come il turistico e il commerciale, vissero per tanto tempo un periodo di completa \u2018rarefazione\u2019. Molte aziende furono costrette a spostarsi per mesi nei container o nelle \u2018casette\u2019 provvisorie. Con tutte le difficolt\u00e0 del caso\u00bb. I danni, secondo una stima basata sui primi dati, ammontarono a \u00abcinque miliardi di euro solo per le attivit\u00e0 produttive \u2013 sottolinea Annalisa Sassi, presidente Confindustria Emilia-Romagna<\/strong> \u2013. Al sisma, inoltre, si sovrappose anche la crisi economica che colp\u00ec l\u2019Italia\u00a0proprio in quegli anni\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Nessuno, per\u00f2, rimase con le mani in mano<\/strong>. \u00abRegistrammo subito una gran voglia di ripartire \u2013 spiega Marco Pasi, direttore Confesercenti Emilia-Romagna<\/strong> \u2013. La situazione era disperata, eppure quasi tutti non vedevano l\u2019ora di rimettersi in gioco. E ce l\u2019hanno fatta. Oggi le imprese sono tornate al 100 per cento dell\u2019operativit\u00e0. Chi ha chiuso lo ha fatto per casi particolari, come la vicinanza alla pensione. Ma \u00e8 stato sostituito da nuove aziende\u00bb. Un risultato che, all\u2019epoca, appariva per nulla scontato: \u00abC\u2019era il timore di una delocalizzazione, specie delle multinazionali del biomedicale, sollecitate, in certi casi, a lasciare l\u2019Emilia-Romagna e ricostruire altrove \u2013 prosegue Sassi \u2013. Invece, la maggioranza delle aziende ha scelto di reinvestire sul nostro territorio\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Per le associazioni di categoria, la ripresa \u00e8 stata frutto \u00abdi una sinergia tra pubblico e privato<\/strong> \u2013 prosegue Postacchini -. Gli imprenditori hanno subito investito nella ripartenza, senza aspettare i fondi pubblici che, dopo aver seguito l\u2019iter burocratico, sono comunque arrivati. Le aziende si sono fidate dello Stato e viceversa\u00bb. Risorse che, secondo il sito \u2018Open ricostruzione\u2019, il portale della Regione che monitora i finanziamenti, ammontano a 5,1 miliardi per gli interventi privati (3,2 per la ricostruzione delle abitazioni e 1,9 per le attivit\u00e0 produttive) e oltre 800 milioni per le opere pubbliche.<\/p>\n <\/p>\n \u00abMagari con un po\u2019 di ritardo, ma tutte le imprese hanno ricevuto i contributi<\/strong> \u2013 aggiunge Pasi \u2013. La Regione \u00e8 stata avvertita come un soggetto presente: a ci\u00f2 ha contribuito di certo la nomina dell\u2019allora presidente Vasco Errani a Commissario delegato per l’emergenza sisma\u00bb. Un \u2018attore\u2019 cruciale sono state poi proprio le associazioni. C\u2019\u00e8 chi ha costruito casette in legno provvisorie, chi ha messo le proprie strutture a disposizione degli sfollati e chi, infine, si \u00e8 speso per trovare fondi (7,7 i milioni raccolti dal Fondo costituto da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil). \u00abEmerse lo spirito di squadra che caratterizza il nostro Paese nei momenti di difficolt\u00e0<\/strong> \u2013 conclude Sassi \u2013. Dopo dieci anni possiamo dirlo: \u00e8 stato un grande esempio di civilt\u00e0<\/strong>\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_id=”Il-cardinale-zuppi” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n di Massimo Selleri<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_column_text]\u00abDobbiamo ricostruire\u00bb. A dieci anni dal terremoto che colp\u00ec l\u2019Emilia-Romagna il cardinale Matteo Zuppi ha le idee molto chiare<\/strong> su quali siano i passi da fare per superare le difficolt\u00e0 legate al sisma. \u00abVedere una chiesa chiusa non ancora restaurata ci fa male e ci ricorda che non possiamo rimandare ulteriormente. C\u2019\u00e8 una certa differenza tra sanare e guarire. Sanare lascia una cicatrice, un qualcosa che ci dice che non abbiamo realmente ricostruito ma abbiamo aggiustato. Guarire \u00e8 ricostruire, cio\u00e8 riconsegnare quanto di bello e di buono \u00e8 stato fatto. Il terremoto sar\u00e0 superato solo quando avremo ricostruito luoghi e relazioni. Allora saremo guariti\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1413″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=””][vc_empty_space][vc_column_text]Come si guarisce?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abInnanzitutto imparando la lezione che il terremoto ci ha dato. Noi stiamo uscendo dalla pandemia del virus, ma questa \u00e8 solo una delle tante pandemia che affliggono il mondo. Il sisma \u00e8 stata un\u2019altra espressione del male. A volte ci facciamo prendere dalla tentazione di diventare complici del male pensando che in questo modo si possano contenere gli effetti, ma questa connivenza non ci porta da nessuna parte. La solidariet\u00e0 \u00e8 l\u2019unico modo per vincere il male\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Perch\u00e9?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abQuando visitai le zone colpite dal terremoto nel 2012 la cosa che pi\u00f9 mi sorprese fu il modo con cui le persone si aiutarono tra di loro e come il resto della regione aiut\u00f2 quelle persone. Davanti al male noi abbiamo due strade la prima \u00e8 quella di voltarci pensando che non ci colpir\u00e0 e l\u2019altra \u00e8 quella di tendere una mano alle sue vittime. La maggior parte della gente si \u00e8 chiesta che cosa poteva fare per chi \u00e8 rimasto senza casa ed era costretto a vivere in una tenda. La risposta a questa domanda \u00e8 stata la solidariet\u00e0, cio\u00e8 l\u2019aiutare chi era in difficolt\u00e0 senza aspettare che fossero gli altri a farlo. Il risultato \u00e8 che oggi tutti sono tornati a vivere nelle proprie case\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Se il ricordo \u00e8 il primo passo per imparare, il secondo \u00e8 dimenticare la paura?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abNo, il contrario. La paura ci trasmette il senso del limite e non pu\u00f2 essere ignorata. Vivere senza la paura del pericolo sarebbe da incoscienti. Le persone prima di rientrare nelle loro case si sono messe in sicurezza e noi aspettiamo a riaprire le chiese fino a quando non saranno sicure. La paura si supera con la consapevolezza, sapendo quali sono le regole da seguire per limitare i pericoli. Nessuno dormirebbe in un edificio che rischia di crollare o manderebbe i propri figli in una scuola ancora pericolante. Anche lo stare e il mettere in sicurezza \u00e8 una espressione della solidariet\u00e0 e questo lo abbiamo imparato bene con la pandemia. Il mondo \u00e8 malato fino a quando ci sar\u00e0 anche solo una persona contagiata e torner\u00e0 sano solo quando tutti saremo guariti o tutti avranno la possibilit\u00e0 di curarsi\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][vc_column][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”Giuliana-gavioli”][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n di Alberto Greco<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][vc_column_text]Sono trascorsi 10 anni dai tragici eventi del maggio 2012<\/strong>, ma il ricordo delle 28 persone decedute e dei danni per oltre 13 miliardi di euro subiti dalle strutture del cratere nell\u2019Area Nord della provincia di Modena non si \u00e8 cancellato. Restano le testimonianze di abitazioni e case ancora diroccate e restano<\/strong>, come corpi imbalsamati, i ponteggi che sottraggono alla vista tanti edifici pubblici. Non \u00e8 cos\u00ec per le imprese. Le pi\u00f9 pronte a risollevarsi dopo quel knock down.<\/p>\n <\/p>\n Ne \u00e8 esempio il distretto biomedicale<\/strong>, che a partire da quella data ha registrato un aumento del valore totale della produzione del + 11,2 %. Facciamo il punto con Giuliana Gavioli<\/strong>, presidente filiera Salute Confindustria Emilia e senior vice presidente Ricerca & Sviluppo in B.Braun Avitum.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1414″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=””][vc_empty_space][vc_column_text]La sua impresa come altre ha subito ingenti danni? Come avete reagito?<\/strong><\/p>\n \u00abB.Braun Avitum Italy, nonostante ingenti danni, non ha mai interrotto completamente la produzione grazie alla possibilit\u00e0 di delocalizzarla presso alcuni terzisti esterni. Noi, come tante altre imprese danneggiate, non abbiamo mai pensato di trasferire all\u2019estero la produzione essendo Mirandola un importante polo tecnologico per il settore medicale\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Come \u00e8 stata possibile questa risposta cos\u00ec pronta alle avversit\u00e0?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abNon \u00e8 stato semplice, ma abbiamo reagito grazie ad una grande forza di volont\u00e0, alla dedizione del personale e al sostegno della nostra casa madre che ci ha messo a disposizione risorse e materiali necessari a riorganizzare la produzione senza mai fermarla. C\u2019\u00e8 stata anche grande solidariet\u00e0 tra le aziende dell\u2019area che si sono sostenute a vicenda fornendosi vicendevolmente i materiali mancanti, potendo cos\u00ec continuare le attivit\u00e0 e guardare al futuro\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Quanto tempo \u00e8 servito per rimettere in piedi l\u2019azienda?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abLa ristrutturazione degli immobili non danneggiati irreparabilmente sono iniziate gi\u00e0 ad inizio giugno ed il 23 luglio 2012 la produzione \u00e8 potuta riprendere al 100%. Il magazzino distribuzione prodotti finiti \u00e8 stato delocalizzato temporaneamente a Bologna per non interrompere le forniture agli ospedali. Nessun paziente \u00e8 rimasto senza materiale e considerando che Mirandola nel 2012 forniva il 60% di tutti i trattamenti dialitici, questo \u00e8 stato un ottimo risultato\u00bb.[\/vc_column_text][vc_column_text]Avete ricevuto aiuti? A quanto ammontano?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abB. Braun Avitum Italy \u00e8 stata in grado di completare la demolizione e ricostruzione di 3.000 mq di edifici in soli 7 mesi ed \u00e8 stata tra le prime aziende del distretto a completare la ricostruzione. Siamo rientrati a tempo di record il 22 dicembre 2012, in tempo per festeggiare il Natale. I lavori di ricostruzione sono iniziati immediatamente grazie alla compagnia di assicurazioni. I danni sono ammontati a 6.300.000 euro, di cui 5 milioni ci sono stati rimborsati dall\u2019assicurazione ed altri 600.000 euro dalla regione Emilia-Romagna. Per i rimanenti 700.000 euro si \u00e8 ricorsi all\u2019autofinanziamento\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n La rinascita \u00e8 stata completata, ma \u00e8 arrivata la guerra in Ucraina ad oscurare l\u2019orizzonte per le imprese. Ci sono comuni denominatori tra le due emergenze, di allora e di oggi?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abLe preoccupazioni sono davvero tante. La guerra \u00e8 arrivata quando era ancora in corso una pandemia mondiale che ha messo in ginocchio specialmente il settore medicale in quanto molti ospedali hanno sospeso le normali attivit\u00e0 per curare i pazienti Covid e non si \u00e8 ancora ritornati ai livelli del 2019. Da inizio 2022, poi, stiamo affrontando le difficolt\u00e0 dovute al reperimento di materie prime, ai costi della logistica e dell\u2019energia. Vi \u00e8 stato un fortissimo aumento dei costi di produzione che stiamo sopportando per intero noi aziende produttrici in quanto non ci \u00e8 concesso di adeguare i prezzi di vendita. In questo scenario la “buona volont\u00e0 ed impegno” che ci hanno sostenuto ed aiutato durante la fase critica del terremoto purtroppo non pu\u00f2 nulla. L\u2019impatto della pandemia e della guerra sulla nostra economia \u00e8 doppiamente dirompente e il prossimo futuro si prospetta molto critico\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”Ferrara-sindaco-Fabbri”][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n di Cristiano Bendin<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]Durante le scosse che, nel 2012, portarono rovina e morte anche nel Ferrarese, era sindaco di Bondeno<\/strong>, tra i Comuni del cratere pi\u00f9 colpiti dal terremoto. Nel 2022, dieci anni dopo quei fatti, Alan Fabbri \u00e8 primo cittadino di Ferrara<\/strong>, l\u2019unico capoluogo di provincia dell\u2019Emilia colpito dal sisma direttamente al cuore: abitazioni private ma anche e soprattutto chiese e monumenti, compresi il Duomo (tuttora chiuso in seguito alle ferite) e il Castello Estense, simbolo della citt\u00e0.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1418″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Fabbri, innanzitutto cosa ricorda di quel 20 maggio 2012?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abAllora ero sindaco di Bondeno ma ogni cosa \u00e8 rimasta nitidamente impressa nella mia mente. Erano le 4.04 quando mi svegliai di soprassalto: pensavo fosse caduto un aereo vicino a casa, poi realizzammo che era stata una forte scossa di terremoto. Ricordo la polvere e le urla dei vicini. Presi subito l\u2019auto e, assieme a mio padre, feci una perlustrazione per vedere cosa fosse successo. Non dormii per due notti tra le cose da fare, la preoccupazione e la paura per le scosse di assestamento\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Quali furono le priorit\u00e0 in quei primi momenti?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abTutti chiedevano le tende, che per\u00f2 non c\u2019erano. Mi scontrai con Gabrielli, allora numero uno della Protezione civile, perch\u00e9 voleva costruire dei campi tenda solo nel Modenese: alla fine lo convincemmo ad allestirne anche a Bondeno e Scortichino\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Dieci anni dopo quegli eventi lei \u00e8 sindaco di Ferrara: com\u2019\u00e8 la situazione?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abFerrara riport\u00f2 gravi danni soprattutto ai monumenti e alle chiese ma la ricostruzione \u00e8 andata bene. Ho pi\u00f9 volte pensato che se l\u2019epicentro fosse stato pi\u00f9 vicino al capoluogo, Ferrara si sarebbe trasformata in un altra l\u2019Aquila, con distruzione totale e morte. Ecco perch\u00e9 \u00e8 stato, ed \u00e8 importante ricostruire con le pi\u00f9 moderne tecnologie antisismiche: uno sforzo pubblico- privato che ha coinvolto, e deve continuare a coinvolgere, Comuni, Regione e Stato\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n A che punto \u00e8 la ricostruzione nel dettaglio?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abSono stati realizzati interventi sui beni monumentali per 38,4 milioni di euro, su scuole e palestre per sei milioni, su immobili istituzionali per 9,4 milioni e sugli alloggi Erp per 5,8 milioni per un totale di ben 59,6 milioni di euro: il 72 per cento di questi lavori \u00e8 stato realizzato; il restante 28 per cento \u00e8 in fase di realizzazione\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Quali sono le fonti di finanziamento di questi interventi post sisma?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abDalla Regione \u00e8 giunto il 65 per cento dei fondi, pari a 38,8 milioni: 20,3 milioni, pari al 34 per cento, derivano dalla copertura assicurativa e l\u20191 per cento, pari a 0,5 milioni, dai privati\u00bb.[\/vc_column_text][vc_column_text]E i contributi ai privati per la ricostruzione?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abSono state accettate 457 richieste tramite Mude: 354 per inagibilit\u00e0 temporanea, 58 per inagibilit\u00e0 pesante e 45 per inagibilit\u00e0 leggera. Di tutte quelle arrivate, 25 sono decadute o c\u2019\u00e8 stata una rinuncia del richiedente. Il tutto per un totale di 53,1 milioni di euro di contributi approvati. Il 92 per cento dei lavori \u00e8 terminato, in corso \u00e8 il restante 8 per cento\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Dati che possono farci dire che il modello Emilia di ricostruzione ha funzionato?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abIn generale s\u00ec. Anche la burocrazia, che in linea di massima rappresenta un freno, non ha ostacolato pi\u00f9 di tanto. Anzi, ha fatto da buon filtro contro le infiltrazioni mafiose e malavitose. Buona anche la gestione che definirei locale e federalista attuata dalla Regione, un modello da esportare in altre zone\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n E poi la tempra degli emiliani: pochi piagnistei e subito al lavoro…<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abAssolutamente s\u00ec. Grande forza di reazione, grande impegno dei privati e incredibile forza di volont\u00e0 ma anche una grande mobilitazione da tutta Italia per aiutarci. E cos\u00ec una terra come la nostra, da sempre abituata a dare aiuto, ha sperimentato la bellezza di ricevere aiuto e solidariet\u00e0 dagli altri\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Quali i problemi della ricostruzione da risolvere?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abLa priorit\u00e0 in questo momento \u00e8 adeguare il prezzario perch\u00e9 le imprese edili non ci stanno pi\u00f9 dentro con i costi\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”Cervellati-comet”][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n di Gabriele Bonfiglioli<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_empty_space][vc_column_text]\u00abFu uno choc tremendo. Era il 29 maggio e stavo andando allo stabilimento di Mirandola<\/strong>, per vedere cosa si fosse salvato dopo la prima scossa. Ero alle porte del paese quando inizi\u00f2 a tremare tutto: case e palazzi iniziarono a crollare sotto i miei occhi\u00bb. Marco Cervellati, amministratore delegato di Comet<\/strong>, insieme al fratello Davide (anche lui ad) e al padre Sante (presidente), ripercorre cos\u00ec i tragici giorni che misero in ginocchio l\u2019Emilia-Romagna. E, con lei, migliaia di imprese.[\/vc_column_text][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″ offset=”vc_hidden-xs”][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZnZW8uZGFpbHltb3Rpb24uY29tJTJGcGxheWVyJTJGeDhzYnQuanMlMjclMjBkYXRhLXZpZGVvJTNEJTI3eDhhd3pwayUyNyUyMGRhdGEtcGFyYW1zJTNEJTI3Y3VzdG9tQ29uZmlnJTVCY3VzdG9tUGFyYW1zJTVEJTNEYWR2b24lMjZtdXRlJTNEZmFsc2UlMjclM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_row_inner row_type=”row” type=”full_width” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner offset=”vc_hidden-lg vc_hidden-md vc_hidden-sm”][vc_raw_html]JTNDc2NyaXB0JTIwc3JjJTNEJTI3aHR0cHMlM0ElMkYlMkZnZW8uZGFpbHltb3Rpb24uY29tJTJGcGxheWVyJTJGeDhzYnQuanMlMjclMjBkYXRhLXZpZGVvJTNEJTI3eDhhd3pwayUyNyUyMGRhdGEtcGFyYW1zJTNEJTI3Y3VzdG9tQ29uZmlnJTVCY3VzdG9tUGFyYW1zJTVEJTNEYWR2b24lMjZtdXRlJTNEZmFsc2UlMjclM0UlM0MlMkZzY3JpcHQlM0U=[\/vc_raw_html][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_empty_space][vc_column_text]Cervellati, torniamo a quel maggio 2012. Cosa ricorda?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abTutto. Gi\u00e0 la prima scossa, quella del 20 maggio, caus\u00f2 ingenti danni al nostro punto vendita di Mirandola. Vennero gi\u00f9 pezzi del soffitto. Stavamo capendo come intervenire quando ci fu la seconda grande scossa. Fu subito chiaro che lo stabilimento era ormai inagibile\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n E poi? <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abInsieme ai vigili del fuoco, una cinquantina di nostri dipendenti si mise al lavoro per tirare fuori il poco che si era salvato. Lavorammo, con i caschi di protezione in testa, per 24 ore di fila. Fu un grande esempio di collaborazione\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Una bella storia, certo, ma piena di difficolt\u00e0.\u00a0 <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abPer un mese, ogni giorno, andai a Mirandola. Vidi la disperazione delle persone: tanti dormivano nelle tende, altri nei camper. La Comet stessa mise a disposizione dei veicoli per i dipendenti sfollati. Alla fine, l\u2019azienda sub\u00ec danni per circa tre milioni di euro. Quello che non manc\u00f2 mai, per\u00f2, fu la tenacia, la volont\u00e0 di rialzarsi\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1421″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Il materiale salvato dove fin\u00ec? <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abNei punti vendita vicini, come quello di San Giovanni in Persiceto. Ma il nostro problema era permettere ai dipendenti di lavorare. L\u2019ipotesi \u2019cassa integrazione\u2019 non fu mai presa in considerazione: molti di loro avevano perso tutto, avevano bisogno di lavorare. Cos\u00ec, in un giardino pubblico, allestimmo subito un negozio improvvisato, all\u2019interno di un tendone da 200 metri quadrati\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Per quanto tempo? <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abRimanemmo l\u00ec un mese. Poi, per fortuna, riuscimmo a trovare un nuovo complesso a Mirandola, che non aveva subito grossi danni. Lo affittammo da una societ\u00e0 concorrente che acquisimmo: tutti i loro dipendenti entrarono in Comet. Nessuno perse il lavoro, anzi qualcuno lo trov\u00f2\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Ma non fu l\u2019ultimo step nel vostro percorso di ripartenza. <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abEsatto. Volevamo un edificio di propriet\u00e0. Il capannone danneggiato dal sisma era in affitto, cos\u00ec come quello in cui ci trovavamo temporaneamente. Quindi, nel dicembre 2013, ad appena un anno e mezzo dal terremoto, inaugurammo un nuovo punto vendita a Mirandola. Un impianto pi\u00f9 grande e fornito del precedente, con reparti dedicati all\u2019illuminazione che prima non erano presenti\u00bb.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1422″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]In poco tempo avete dovuto gestire situazioni diverse… <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abS\u00ec, siamo passati da essere in affitto ad avere un negozio \u2019di fortuna\u2019 in una tenda, da acquisire un complesso \u2018concorrente\u2019 a costruire un punto vendita di propriet\u00e0. E tutto \u00e8 successo in un anno e mezzo: aprimmo il nuovo negozio in uno \u2019scenario di guerra\u2019, mentre il centro storico era chiuso e tante attivit\u00e0 erano ancora nelle casette in legno. Credo sia una storia esemplare di ripartenza\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n La ripresa \u00e8 stata anche frutto dei fondi stanziati dalle istituzioni? <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abQualcosa abbiamo ricevuto, ma siamo partiti a ricostruire subito, senza attendere l\u2019aiuto dello Stato. Quando abbiamo cominciato a rimetterci in piedi, non sapevamo se e quante risorse sarebbero arrivate\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Com\u2019\u00e8, da imprenditore, fare i conti con un disastro del genere? <\/strong><\/p>\n <\/p>\n \u00abNon \u00e8 facile. Oltre ai danni per l\u2019azienda, bisogna pensare alle tante famiglie che dipendono da Comet. Il nostro primo pensiero \u00e8 andato a loro, perch\u00e9 nessuno rimanesse senza lavoro. E ce l\u2019abbiamo fatta\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=”” el_id=”scuole-sant-agostino”][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][vc_column_text]<\/p>\n di Laura Guerra<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_separator type=”normal” up=”32″ down=”32″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” z_index=””][vc_column][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=””][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2\/3″][vc_column_text]Dai terremoti si pu\u00f2 rinascere. Soprattutto se si \u00e8 uniti<\/strong>. \u00c8 il grande insegnamento che il sisma dell\u2019Emilia del 2012 ha dato a tutti, calando prima un buio fatto di paure, scosse e distruzione, squarciato per\u00f2 da un\u2019enorme solidariet\u00e0 che ha colpito al cuore questa terra riattivandogli il battito.<\/p>\n <\/p>\n \u00c8 la storia della scuola media di Sant\u2019Agostino<\/strong> che la notte del 20 maggio 2012 si trov\u00f2 a fare i conti non solo con le profonde crepe nei muri, ma anche con la torretta che il sisma aveva fatto ruotare e torcere, chiudendo definitivamente le porte ai tanti bambini che, come unica prospettiva, avevano quella di anni nei container.<\/p>\n <\/p>\n Mediafriends aveva dunque deciso di promuovere una raccolta fondi insieme a Tg5 e a Qn – Il Resto del Carlino<\/em>, alla quale hanno aderito migliaia di italiani, che con la loro generosit\u00e0 hanno affidato all\u2019Associazione Rilaquila la gestione del progetto per la nuova scuola media di Sant\u2019Agostino, riempiendo il vuoto di un futuro interrotto e permettendo in poco tempo di ridare vita aduna scuola che oggi pullula e di giovani, di positivit\u00e0 e di futuro.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1425″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]Per la scuola sono stati investiti<\/strong> 2 milioni 800mila euro per la realizzazione, 535mila euro per la platea fondazione, 262mila euro per il parcheggio, 100mila per l\u2019impianto fotovoltaico, 263mila giunti dalle donazioni per arredi, rivestimenti e area verde e nell\u2019atrio della scuola rinata, in segno di riconoscimento, campeggia ancora oggi la targa con i nomi delle vittime, dei donatori, le ditte, promotori e costruttori del progetto.<\/p>\n <\/p>\n \u00ab\u00c8 il segno tangibile che non siamo stati lasciati soli in quel momento cos\u00ec drammatico<\/strong> \u2013 dice la dirigente scolastica Paola Manzan<\/strong> \u2013 l\u2019unione di tante mani che hanno pensato a regalare una nuova scuola ai nostri ragazzi con un grande gesto di solidariet\u00e0. L\u2019anniversario del decennale \u00e8 occasione per ritrovarci davanti a quella targa e parlare coi nostri giovani studenti di quanto sia stato importante quel gesto e dei valori che rappresenta\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Scuola che ogni giorno respira di vita. \u00abCostruita con ampi spazi dopo il sisma, ci ha permesso di affrontare meglio anche l\u2019emergenza covid<\/strong> \u2013 prosegue \u2013 abbiamo 9 classi, ospita 206 bambini ma dall\u2019inaugurazione del 15 dicembre 2012, avvenuta in tempi record, \u00e8 stata la casa di studio e di crescita per oltre 700 ragazzi di scuola media. Abbiamo 9 classi, laboratori di informatica, arte e musica, una biblioteca e soprattutto, una bellissima palestra interna ad uso esclusivo della scuola. In questi anni i ragazzi hanno fatto sempre pi\u00f9 loro questo stabile, ad esempio, abbellendo il piazzale interno insieme all\u2019insegnante di arte\u00bb. Scuola consegnata arredata, donando anche i pc per l\u2019aula multimediale.[\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_single_image image=”1428″ img_size=”full” add_caption=”yes” qode_css_animation=”” qode_hover_animation=”zoom_in”][vc_empty_space][vc_column_text]\u00abHa permesso di iniziare subito ma soprattutto di dare un servizio alle famiglie<\/strong>, mantenendole sul territorio \u2013 dice \u2013. Se ripenso ai giorni del sisma penso alla difficolt\u00e0, allo smarrimento e alla paura ma questi gesti hanno dato forza a tutti, voglia di ricominciare e ricostruire. E dire \u2018ce l\u2019abbiamo fatta\u2019. A tutti coloro che hanno dato anche solo un euro, anche oggi voglio dire grazie. \u00c8 stato un gesto vitale che anche oggi per i nostri ragazzi \u00e8 un esempio, e gli insegna l\u2019importanza dell\u2019unione, il concetto di solidariet\u00e0 e cooperazione. Dall\u2019altra parte, chi ha dato vita a quella raccolta fondi pensando a noi, lo ringrazio perch\u00e9 aveva capito che la scuola \u00e8 fondamentale, centro delle societ\u00e0, luogo di insegnamento ma anche di integrazione, socializzazione, del saper rapportarsi in gruppo. Senza quell\u2019aiuto forse sarebbero rimasti per molto tempo nei container e sarebbe stata molto dura per tutti\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Realizzata dalla Wolf Haus, con la migliore tecnologia antisismica abbinata alla pi\u00f9 innovativa tecnica costruttiva a risparmio energetico<\/strong>, la nuova scuola media di Sant\u2019Agostino \u00e8 stata la prima ScuolaEnergyPi\u00f9<\/strong> in Italia. \u00abBen costruita e rifinita, a distanza di 10 anni \u00e8 ancora perfetta \u2013 conclude \u2013 di certo \u00e8 un esempio di denaro pubblico speso bene\u00bb.[\/vc_column_text][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/6″][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][vc_empty_space][vc_empty_space][vc_column_text]<\/p>\n [\/vc_column_text][vc_empty_space][vc_row_inner row_type=”row” type=”grid” text_align=”left” css_animation=”” el_class=”accordion-indice-articoli”][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_single_image image=”1368″ img_size=”full” onclick=”custom_link” img_link_target=”_blank” qode_css_animation=”” link=”https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/rifiutitoscana\/”][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_single_image image=”1369″ img_size=”full” onclick=”custom_link” img_link_target=”_blank” qode_css_animation=”” link=”https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/montedeipaschi\/”][vc_empty_space][\/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1\/3″][vc_single_image image=”1371″ img_size=”full” onclick=”custom_link” img_link_target=”_blank” qode_css_animation=”” link=”https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/covidfuturo\/”][vc_empty_space][\/vc_column_inner][\/vc_row_inner][vc_empty_space height=”64px”][\/vc_column][\/vc_row]<\/p>\n<\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":" [vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” css=”.vc_custom_1652883438767{background-image: url(https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-content\/uploads\/sites\/19\/2022\/05\/reggiolo-danni-lecci-4.jpg?id=1535) !important;background-position: center !important;background-repeat: no-repeat !important;background-size: cover !important;}” z_index=”” el_class=”fullwidth-box” background_image=”1534″][vc_column][vc_empty_space height=”64px” el_class=”header-image-space”][vc_column_text] Terremoto Emilia 2012: due scosse, una rinascita [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”88px” el_class=”mb-space”][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern” el_class=”inline-menu” z_index=””][vc_column][vc_raw_html]JTVCbWVudSUyMG5hbWUlM0QlMjJSaWZpdXRpVG9zY2FuYSUyMiU1RA==[\/vc_raw_html][\/vc_column][\/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width”…<\/p>\n","protected":false},"author":13,"featured_media":1538,"parent":0,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"full_width.php","meta":{"footnotes":""},"class_list":["post-1401","page","type-page","status-publish","has-post-thumbnail","hentry"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/1401","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/users\/13"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1401"}],"version-history":[{"count":16,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/1401\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":1557,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/1401\/revisions\/1557"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/media\/1538"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/inchieste.quotidiano.net\/terremotoemilia\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1401"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}Il cardinale Zuppi: \u00abRicostruzione, andiamo avanti\u00bb<\/h2>\n
Giuliana Gavioli: \u00abCos\u00ec il biomedicale si \u00e8 subito rialzato\u00bb<\/h2>\n
Ferrara, il sindaco Fabbri: \u00abOra il rebus \u00e8 il prezziario per le imprese\u00bb<\/h2>\n
Cervellati (Comet): \u00abNessuno perse il lavoro. Qualcuno, anzi, lo trov\u00f2\u2026\u00bb<\/h2>\n
Le scuole di Sant\u2019Agostino rinate grazie ai lettori del Carlino<\/h2>\n
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